Vincere il Giro d'Italia e il Tour de France uno dopo l'altro è l'impresa per eccellenza nel mondo del ciclismo professionistico, quella che da sempre affascina e pone interrogativi sulla sua fattibilità. Solo una manciata di fuoriclasse sono riusciti a realizzarla, da Fausto Coppi nel '49 a Marco Pantani nel '98. Da ben ventisei anni nessuno riesce più a ripetere la storica doppietta, ma in questo 2024 Tadej Pogačar darà l'assalto ad entrambe le corse. Secondo l'ex corridore tedesco Jens Voigt, questo lungo periodo senza campioni in grado di vincere Giro e Tour nella stessa stagione è dipeso dal fatto "che oggi nessuno usa più la benzina super", una chiara allusione ai problemi di doping con cui il Ciclismo ha dovuto fare i conti negli anni novanta e duemila.

Voigt: 'Vincere Giro e Tour ora è di nuovo gestibile'

Con l'esperienza di una carriera ventennale, che ha attraversato epoche e generazioni diverse, Jens Voigt ha spiegato a GCN che oggi la doppietta tra Giro d'Italia e Tour de France è di nuovo possibile. "Non è più stata fatta dal '98 perché nessuno usa più la benzina super. Questo è uno dei motivi per cui la doppietta non viene più realizzata dai tempi di Pantani. Io ho corso entrambe le gare, ero competitivo nel cercare di vincere delle tappe sia al Giro che al Tour, oppure da gregario, ma la classifica generale è diversa. In passato era molto difficile, ma ora, con i preparatori e tutti i dati che i corridori hanno a disposizione, è gestibile" ha commentato l'ex corridore tedesco.

Voigt ha ammesso che farà il tifo per Tadej Pogačar, e di credere nelle sue possibilità di centrare la storica doppietta. "Se c'è qualcuno che può farcela, quello è Pogačar. Sono un po' di parte perché mi piace. È un giovane simpatico e non ha paura di attaccare anche da lontano. Sono un fan, devo ammetterlo" ha dichiarato Voigt.

'La Bora non ha bisogno di cambiare molto'

Parlando invece a Sport1, Voigt ha commentato positivamente un altro tema caldo dell'attualità del ciclismo, l'ingresso di un colosso come RedBull. La multinazionale delle bibite ha acquisito la quota di maggioranza della società di gestione della Bora hansgrohe, una novità che potrebbe cambiare gli equilibri e i rapporti di forza tra i top team del ciclismo.

"Non ci vedo nulla di negativo, la Bora hansgrohe avrà le basi finanziarie per arrivare al livello di UAE, Ineos e Visma. Potranno fare più test nella galleria del vento, assumere nutrizionisti, uno specialista per fare l'allenamento di base, uno per insegnare ai corridori come fare stretching. Puoi fare più campi di allenamento in altura" ha spiegato Jens Voigt, che vede più solido il progetto di una grande azienda come la RedBull rispetto a quello di finanziatori come UAE e Bahrein.

Voigt ha spiegato di non attendersi un mercato stellare da parte della nuova Bora targata RedBull, che secondo lui continuerà a puntare su Primoz Roglic e sulla crescita del vivaio interno. "Non credo che cambieranno molto, è una squadra di successo che esiste da anni ed hanno un potenziale vincitore del Tour de France come Roglic.

Possono fare degli aggiustamenti, ma non c'è bisogno di cambiare molto" ha commentato l'ex corridore tedesco.

Solo sette campioni hanno fatto la doppietta

L'impresa che nel 2024 proverà a realizzare Tadej Pogacar è riuscita solo a sette campioni del passato. Il primo a vincere il Giro d'Italia e il Tour de France nella stessa stagione fu Fausto Coppi nel '49, doppietta poi ripetuta tre anni più tardi. Solo nel 1964 un altro tra i più grandi fuoriclasse della storia del ciclismo, Jacques Anquetil, riuscì a ripetere l'impresa di Coppi. Nel ristretto club non può poi mancare il Cannibale Eddy Merckx, che la ripetè per tre volte, nel 1970, nel 1972 e nel 1974. Bernard Hinault ha conquistato Giro e Tour nel 1982 e nel 1985, e due anni dopo anche Stephen Roche ha vinto maglia rosa e gialla una dopo l'altra.

Infine, Miguel Indurain è l'unico ad averla realizzata per due volte di fila, nel 1992 e nel 1993, e Marco Pantani l'ultimo a completare la doppietta nel 1998.