Anche un mondo tendenzialmente conservatore come quello del ciclismo si è ormai aperto alle nuove tecnologie. Negli ultimi anni, soprattutto dal periodo della pandemia, hanno riscosso grande successo le piattaforme di Ciclismo virtuale come Zwift, in cui si pedala indoor sui rulli simulando una corsa sulle strade reali. Sfruttando questi sistemi, sempre più monitorati dalle squadre, alcuni corridori hanno avuto l'opportunità di fare il grande salto verso il ciclismo professionistico. Alcuni, come Jai Vine, hanno raccolto anche grandi risultati, ma l'ex pro Stijn Steels ha raccontato che convivere in gruppo con questi corridori non è stato semplice.

"Ho ancora gli incubi quando ricordo la prima gara di Jason Osborne" ha raccontato Steels, che ha chiuso la carriera alla fine del 2022.

Steels: 'Osborne riusciva a cadere almeno una volta al giorno'

Nella sua rubrica su Het Nieuwsblad, Steels ha parlato delle difficoltà con cui si sono inseriti in gruppo i corridori provenienti dalle piattaforme di ciclismo virtuale, come Zwift. Nell'ultima parte della sua carriera, il corridore belga ha militato nella Soudal Quickstep. Qui Steels ha incrociato Jason Osborne, ex canottiere medagliato alle Olimpiadi di Tokyo che era stato ingaggiato come stagista da Lefevere grazie alle prestazioni su Zwift.

Avendo delle buone prestazioni atletiche, ma nessuna esperienza nel ciclismo, Osborne incontrò delle grandi difficoltà nel districarsi in mezzo al gruppo e nelle dinamiche tipiche di una corsa.

"Ho ancora gli incubi quando ripenso alla prima gara di quel ragazzo, il Giro della Slovacchia. Iljo Keisse ed io avevamo il compito di prenderci cura di lui. Ogni giorno dicevamo la stessa cosa: Jason, mettiti dietro di noi finché non parte la fuga e il ritmo frenetico nel gruppo non si è calmato" ha raccontato Steels. “Ma anche nel suo posto sicuro in fondo al gruppo, riusciva a cadere almeno una volta al giorno.

Nell'ultima tappa ha forato, ma non aveva idea di come rientrare tra le ammiraglie e così ha rinunciato” ha ricordato l'ex corridore belga.

'Rispetto ai corridori di Zwift, Evenepoel non è un problema'

Stijn Steels ha raccontato che anche un altro dei corridori lanciati da Zwift, l'australiano Jai Vine, ha messo subito in mostra degli importanti valori atletici, soprattutto in salita, ma delle scarse doti di guida della bicicletta.

"Vine è diventato un corridore top" ha dichiarato Steels, ricordando le due vittorie di tappa alla Vuelta, il titolo nazionale a cronometro e la classifica del Tour Down Under tra i successi ottenuti da Vine. "Nei suoi primi anni è caduto sempre almeno una volta in tutte le corse a cui ha partecipato. Tutti si ricordano di lui per quel video in cui, per prendere una borraccia, per poco non finiva sotto la sua stessa ammiraglia" ha ricordato l'ex corridore belga.

Anche una delle stelle del ciclismo mondiale, Remco Evenepoel, ha avuto una carriera per certi versi simile a chi è arrivato al professionismo tramite Zwift. L'ex iridato ha infatti giocato a calcio fino a 16, iniziando a correre in bici solo dalla categoria juniores.

Nonostante la limitata esperienza maturata da ragazzino, Evenepoel ha messo in mostra una buona dimestichezza nella guida della bici. "Nel primo anno da pro pedalava a mezzo metro dal bordo della strada mentre noi stavamo a pochi centimetri, ma si tratta di dettagli e per il resto non ho notato nulla. Anche in discesa, a tutta velocità, non sembrava mai fuori posto. No, rispetto ai corridori di Zwift, Remco non è un problema" ha commentato Steels.

Zwift, dal ciclismo virtuale al World Tour

Zwift è una delle piattaforme di ciclismo virtuale di maggior successo. Con questo sistema, il ciclista mette la bicicletta sui rulli e pedala sulle strade che vengono riprodotto nello schermo. Zwift simula le difficoltà tipiche di una corsa in bici, con le pendenze delle salite, e offre un monitoraggio dettagliato con i dati della propria prestazione.

Negli ultimi anni sono nate corse e veri e propri tornei, che hanno coinvolto le squadre del ciclismo pro. La Alpecin è stata pioniera in tal senso, ed ha messo in palio dei posti nel proprio team di sviluppo ai vincitore della Zwift Academy. Grazie a questa gara, a cui hanno preso parte migliaia di pedalatori, hanno avuto la chance di diventare professionisti Jay Vine e Luca Vergallito.