In un tripudio di colori e suoni, il Giro d'Italia ha corso la sua penultima tappa, l'ultima sulle grandi montagne, e l'apoteosi del dominatore della corsa Tadej Pogacar. Nella tappa di Bassano, segnata dalla doppia scalata al Monte Grappa, il fuoriclasse sloveno ha voluto mettere il sigillo di una corsa condotta all'insegna dello spettacolo, regalando un'altra giornata di particolare intensità emotiva. Pogacar ha voluto fortemente questa sesta vittoria, ininfluente per la classifica generale e la storia di una corsa ormai chiusa da tempo, ma carica di significati speciali.

Il campione della UAE ha centrato la quinta vittoria in maglia rosa, impresa riuscita finora solo a Eddy Merckx, la pietra miliare con cui deve confrontarsi chi ha l'ambizione di diventare il numero uno di sempre. Nel dopo corsa, Pogacar ha raccontato questa ennesima giornata trionfale e dato già l'appuntamento per la nuova sfida del Tour de France. "Questo è stato un altro test in vista della prossima estate" ha dichiarato la maglia rosa.

Pogacar: 'È stato tutto perfetto'

Nelle sue prime parole del dopo corsa, Tadej Pogacar ha spiegato che la sua UAE Emirates ha preparato con particolare convinzione questa tappa, che ormai non aveva più nulla da dire per la vittoria fiale del Giro d'Italia. "Molano e Rui Oliveira hanno fatto benissimo all'inizio, anche gli altri hanno lavorato in modo che non partisse un gruppo troppo numeroso in fuga.

Ci siamo concentrati su quello" ha spiegato la maglia rosa. Una volta partita la fuga, la UAE ha iniziato ad alzare il ritmo nella prima delle due scalate al Monte Grappa.

"Laengen e Bjerg hanno tenuto un ritmo serrato sulla prima salita, sono rimasto molto soddisfatto. In discesa non abbiamo preso rischi e sulla seconda scalata abbiamo fatto tutto come avevamo concordato durante la riunione, è stato tutto perfetto" ha commentato Pogacar, che ha attaccato come da previsioni ed ha scollinato il Grappa con la vittoria di tappa ormai in tasca.

"Avevo delle buone gambe, ho preso un buon vantaggio e ho potuto fare la discesa senza prendere rischi, sono soddisfatto" ha continuato Pogacar, che ha parlato anche della grande folla che ha attirato sul percorso della tappa. "Non riesco a descrivere come è stato con tutti i tifosi in salita" ha dichiarato la maglia rosa.

A Tadej Pogacar è stato poi chiesto quale fosse il significato, la motivazione speciale, per inseguire questa nuova vittoria.

"Forse non era importante, ma abbiamo la maglia rosa dalla seconda tappa, è stato impegnativo. Tutti i giorni c'è stato tanto lavoro da fare, questo è stato un altro test in vista della prossima estate. Volevo finire il Giro d'Italia con il morale alto e una buona forma. Penso che ci siamo riusciti" ha risposto Pogacar.

Lo spettacolo del Monte Grappa

La ventesima tappa del Giro d'Italia, l'ultima con le grandi montagne alla vigilia del finale di domani a Roma, ha regalato un altro show entusiasmante. La corsa si è infiammata per merito di Giulio Pellizzari, il ventenne scalatore della VF Bardiani, che ha attaccato sulla prima scalata al Monte Grappa.

Anche grazie all'aiuto del compagno di squadra Tonelli, già in fuga in precedenza, Pellizzari ha iniziato la seconda ascesa alla montagna veneta con un vantaggio di oltre due minuti.

Pogacar ha fatto lavorare tutti i suoi gregari, finché Majka ha fatto il forcing decisivo per spezzare il gruppetto degli uomini di classifica e lanciare l'affondo della maglia rosa. Pogacar ha fatto il vuoto, come sempre, ha ripreso Pellizzari invitandolo a seguirlo. Ma dopo poche centinaia di metri il talentino della VF Bardiani ha dovuto cedere al fuoriclasse della UAE, che si è involato verso la sesta vittoria di tappa, la quinta in maglia rosa, come solo Merckx aveva fatto in passato.

Tiberi, Martinez e Rubio sono riusciti ad avvantaggiarsi sugli altri uomini di classifica, ma in discesa Thomas e O'Connor sono riusciti a rientrare, congelando così le posizioni in classifica già acquisite.