Nonostante una corsa già decisa da tempo, anche l'ultima tappa di montagna del Giro d'Italia con la doppia scalata al Monte Grappa ha regalato una giornata di grande ciclismo e di forte impatto emotivo. Giulio Pellizzari ha infiammato la corsa con un coraggioso attacco nella prima salita al Grappa. Il giovanissimo scalatore della VF Bardiani ha sognato un'impresa da favola, ma Tadej Pogacar ha voluto mettere il sigillo sul suo Giro con una nuova vittoria. Nella seconda scalata al Grappa la maglia rosa è partita all'attacco con la sua solita azione disarmante, ha invitato Pellizzari a seguirlo, ma poi se ne è andato da solo verso la vittoria, la sesta personale, stabilendo anche il nuovo record della salita veneta.

Pellizzari, il talento nuovo del ciclismo italiano

La penultima tappa del Giro d'Italia ha chiuso il cerchio delle grandi salite proponendo la doppia scalata al Monte Grappa prima del traguardo di Bassano. La corsa è partita con tanti scatti che hanno portato ad una fuga di undici corridori, tra cui due grandi protagonisti della tappa di ieri, Vendrame e Sanchez.

La Uae Emirates ha però tenuto la corsa sotto controllo, chiarendo le mire di Tadej Pogacar su questa tappa.

La prima scalata al Monte Grappa ha selezionato la fuga, lasciando davanti Sanchez e Tonelli, ma a cambiare l'equilibrio della corsa è stato il coraggioso attacco di Giulio Pellizzari a tre chilometri dalla vetta. Il ventenne scalatore della VF Bardiani ha entusiasmato con il suo fresco talento da scalatore puro ed è transitato per primo al Gpm superando Sanchez e Tonelli all'ultimo tornante.

Pellizzari ha poi approfittato del bel lavoro del compagno Tonelli per aumentare il vantaggio tra discesa e falsopiano e presentarsi alla seconda scalata al Grappa con più di due minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Il corridore della VF si è isolato al comando, facendo sognare un'impresa da favola. La UAE ha però sfruttato tutti i suoi uomini nella seconda salita del Grappa, con Grosschartner, Novak e infine Majka, che ha sgretolato il gruppo e mezzo in difficoltà Thomas e O'Connor.

A sei chilometri dalla vetta, Pogacar è poi partito con il suo solito scatto ed ha disperso gli avversari. La maglia rosa è andata in breve a riprendere Pellizzari, invitandolo a seguirlo, ma il giovane scalatore della VF non ha potuto far niente contro lo strapotere di un fenomeno assoluto.

Sei tappe e quasi dieci minuti di vantaggio

Pogacar se ne è così andato da solo verso la sesta vittoria, con un finale, tra gli ultimi km del Grappa, la discesa e l'arrivo di Bassano, che sono stati una vera apoteosi rosa che ha racchiuso tutte le emozioni di queste tre settimane di Giro d'Italia.

Pellizzari si è visto raggiungere da Tiberi, Martinez e Rubio, che hanno provato a mettere KO Thomas e O'Connor, ma senza riuscirci.

In discesa gli inseguitori si sono ricompattati e sono arrivati insieme al traguardo di Bassano, con oltre due minuti di distacco dal dominatore della corsa.

La nuova classifica generale testimonia il predominio schiacciante di Pogacar. La maglia rosa ha 9'57'' su Martinez e 10'26'' su Thomas, che domani lo accompagneranno sul podio finale nell'ultima tappa di Roma.

Pogacar un minuto meglio di Quintana

Tadej Pogacar ha stabilito il nuovo record di scalata al Monte Grappa nella seconda ascesa della tappa odierna.

La corsa ha affrontato il versante già scalato nel 2014, quando Nairo Quintana si impose in una cronoscalata, e nel 2010, quando Vincenzo Nibali conquistò la sua prima vittoria di tappa al Giro d'Italia nella Ferrara-Asolo. In quella edizione, Nibali, Scarponi e Basso salirono sul Grappa in 55'36''.

Nella cronoscalata di 10 anni fa, Quintana fermò il cronometro sul 52'39'', 17'' meglio di Fabio Aru.

Tadej Pogacar ha completato la salita nel tempo record di 51'46'', quasi un minuto meglio di Quintana e quasi quattro in meno di Nibali, Basso e Scarponi. Il gruppetto di Tiberi e Martinez è salito in 54'42'', perdendo circa due minuti da Pogacar in appena sei chilometri di salita, dal punto dello scatto dello sloveno al Gpm.