Il mondo del Ciclismo professionistico ha ormai svoltato in una dimensione sempre più dominata dalla tecnologia più avveniristica e dalla scienza, sia per quanto riguarda i materiali che per la preparazione atletica e tanti altri piccoli particolari. Con la sua forza economica e la sua portata mediatica globale, il Tour de France, che parte sabato 29 giugno da Firenze, è il più grande concentratore di tutte queste novità. Il Tour è il palcoscenico in cui mettere in campo ogni idea, progetto, soluzione che possa far fare un ulteriore salto di qualità, come dimostrato dalla Control Room della Visma, la sala di controllo in cui i tecnici del team olandese analizzeranno tutti i dati in tempo reale.

Alla vigilia del via della corsa, L'Equipe ha intervistato uno dei più autorevoli preparatori del ciclismo, Inigo San Millan, per analizzare l'evoluzione che le nuove tecnologie potranno portare nei prossimi anni.

"Se un corridore non ha un buon stomaco non può raggiungere un alto livello"

Inigo San Millan è stato fino alla scorsa stagione il preparatore personale di Tadej Pogacar e continua a collaborare con la UAE Emirates anche ora che il campione sloveno è seguito da Javier Sola. Secondo San Millan, il passo più importante per il prossimo futuro saranno i biosensori, dei dispositivi in grado di analizzare e fornire dei dati immediati mentre i corridori sono impegnati in allenamento e in gara.

"I biosensori sono il futuro del ciclismo” ha dichiarato Inigo San Millan. "Servono per capire il metabolismo umano e come reagisce all'allenamento e alla competizione. Riceveremo delle informazioni reali dal corpo, con il loro sistema Bluetooth, ricevendo tutto direttamente su un telefono o un computer" ha spiegato lo scienziato basco.

San Millan ha raccontato che già oggi il ciclismo ha vissuto un periodo di profonda evoluzione, testimoniato anche dall'alimentazione e dal rapporto che i corridori hanno con il cibo. Se fino a qualche anno fa la tendenza era quella di mangiare pochissimo per avere un peso ridotto, ora questa teoria è stata ribaltata e il miglioramento della prestazione si basa sulla capacità di consumare sempre più carboidrati.

"Se un corridore non ha un buon stomaco, sarà difficile per lui raggiungere un alto livello. Se dicessi oggi al migliori campioni del pianeta di mangiare la metà, questi mi ucciderebbero" ha raccontato San Millan.

"Gli atleti del ciclismo sono macchine perfette"

Oltre ad essere un affermato preparatore di tanti campioni, San Millan è anche un ricercatore dell'Università del Colorado ed ha parlato di quanto queste due attività abbiano un'affascinante connessione tra di loro. "Gli atleti sono delle macchine perfette, non hanno il diabete di tipo 2 o malattie metaboliche, quindi li usiamo. E' difficile comprendere l'imperfezione se non conosci la perfezione" ha dichiarato San Millan, che poi ha parlato delle capacità biologiche che stanno spingendo ai limiti dell'immaginabile le prestazioni del ciclismo attuale.

Il preparatore della UAE ha spiegato che i grandi campioni hanno delle capacità naturali che risiedono nei mitocondri, degli organelli che rappresentano le centraline energetiche delle cellule. "L’unico posto dove eliminiamo il lattato è lì. Nel caso di Tadej Pogacar, o un altro atleta di livello mondiale, abbiamo una super funzione mitocondriale. Questa non solo ti permetterà di produrre molto più energia da grassi, carboidrati, ma anche dal lattato che verrà riciclato nei mitocondri per ricreare energia" ha spiegato Inigo San Millan.