Lennert van Eetvelt è uno dei corridori più interessanti emersi nelle ultime due stagioni del ciclismo professionistico. Insieme ad Arnaud De Lie e Maxim van Gils fa parte della nuova generazione di talenti del Ciclismo belga che sta rilanciando la Lotto Dstny dopo anni difficili. Van Eetvelt è stato grande protagonista anche nella prima settimana della Vuelta Espana, in cui si è però dovuto ritirare oggi per un malanno. Prima di lasciare la Vuelta, il corridore belga ha parlato del suo approccio al ciclismo al giornale Het Laatste Nieuws. Dal suo racconto è emerso il ritratto di un ragazzo che vive le corse in modo totalizzante, dall'alimentazione agli allenamenti, fino alla rinuncia agli studi.

"Credo che molti corridori commettano l'errore di studiare troppo a lungo, per poi scoprire che quel connubio è impossibile" ha dichiarato van Eetvelt.

'Da under 23 spesso cenavo con i gel'

Nella sua chiacchierata con Het Laatste Nieuws, Lennert van Eetvelt ha raccontato che il ciclismo rappresenta tutta la sua vita e di non sentire il peso delle rinunce fatte per esprimersi a grandi livelli. Il corridore belga ha ricordato che, durante la sua carriera giovanile, ha sperimentato delle scelte un po' particolari nell'alimentazione.

"Adesso mangio esattamente quello che i nutrizionisti del team hanno inserito nel mio programma, ma quando ero tra gli under 23, a volte a cena mangiavo solo gel per essere sicuro di avere abbastanza carboidrati", ha dichiarato van Eetvelt, che ha un approccio molto lineare e ripetitivo con la dieta.

"La mia colazione il giorno della gara deve essere sempre la stessa: riso o farina d'avena e, a seconda di quanto sia dura la corsa, una certa quantità di pane. Sono molto diretto in quello che faccio e difficilmente mi discosto dalla mia routine. Deve andare come è nella mia testa, altrimenti non funzionerà. Voglio il controllo al 100% su me stesso, motivo per cui non bevo mai alcolici", ha dichiarato van Eetvelt.

Van Eetvelt: 'Mi sono concentrato unicamente sul ciclismo'

Il belga ha raccontato di aver interrotto gli studi quando ha avuto l'opportunità di passare al ciclismo professionistico. "Per un anno e mezzo ho studiato informatica. Quando ero sicuro di passare pro ,ho smesso subito e ho deciso di concentrarmi unicamente sul ciclismo", ha dichiarato van Eetvelt, che è convinto di aver fatto la scelta giusta, al contrario di alcuni colleghi.

"Credo che molti corridori commettano l'errore di cercare di studiare il più a lungo possibile per poi scoprire che quel connubio è irraggiungibile", sostiene il corridore della Lotto Dstny. "Anche chi ha un diploma non ci fa quasi nulla. La mia idea è che solo ora che sono giovane ho una possibilità di diventare un buon ciclista professionista, quindi devo prendermi cura di me stesso nel miglior modo possibile ogni giorno", ha spiegato Lennert van Eetvelt.

Lennert van Eetvelt ha vissuto una prima parte di stagione di altissimo livello, vincendo il Trofeo Serra de Tramuntana, una tappa e la classifica finale dell'UAE Tour. È stato poi costretto ad un lungo stop per un infortunio ad un ginocchio e ancora per un incidente avvenuto a fine maggio quando aveva ripreso ad allenarsi.

Dopo questo periodo complicato, van Eetvelt è tornato ad alti livelli alla Clasica San Sebastian, chiusa al terzo posto, e alla Vuelta Espana, in cui ha sfiorato la vittoria nella tappa di Pico Villuercas, dove è arrivato secondo dietro a Roglic.