Parlando al podcast "Schlag und Fertig", il corridore Nils Politt ha rivelato alcuni retroscena dello scorso Tour de France. Alla sua prima stagione con la UAE Emirates, Politt si è rivelato uno dei gregari più solidi e importanti per Tadej Pogacar. Il corridore tedesco ha lavorato per centinaia di chilometri in testa al gruppo, con la sua inconfondibile espressione a metà tra un sorriso e una smorfia di fatica. Politt ha svelato che sul pullman della UAE ci sono due liste in cui sono stati divisi i corridori avversari. "Abbiamo una lista degli amici e una nera", ha dichiarato il tedesco.

Politt: 'Tadej e Jonas non si piacciono'

Nils Politt non ha fatto l'elenco dei nomi scritti nell'una e nell'altra lista, ma ha fatto capire che Jonas Vingegaard non è tra gli amici di Pogacar e che per lui non ci saranno mai favori o regali. "Pogacar ed Evenepoel si piacciono, sono amici sia in bici che fuori. Questo non è il caso di Vingegaard. Tadej e Jonas si rispettano, ma non si piacciono. Nel gruppo ci sono corridori amici e altri che non ti piacciono. Sul pullman della nostra squadra abbiamo fatto una lista di corridori amici e una lista nera", ha rivelato Politt.

Questi rapporti tra i vari corridori e le varie squadre possono spiegare anche alcune dinamiche di corsa un po' strane che si sono sviluppate nella parte finale dell'ultimo Tour de France, quando ormai Pogacar aveva in pugno la maglia gialla e la lotta riguardava solo i piazzamenti e le vittorie di tappa.

"Alla penultima tappa ci eravamo preparati intensamente. Noi volevamo vincere ancora, ma Tadej sul pullman ci ha detto che avevamo già vinto quattro tappe e che si sarebbero arrabbiati con noi. Gli ho detto che se era in grado di vincere doveva semplicemente farlo" ha raccontato Politt.

'Per Vingegaard nessuna pietà'

La UAE ha poi inserito Marc Soler nella fuga partita nella fase iniziale della tappa, lasciando carta bianca allo spagnolo e disinteressandosi dell'inseguimento.

La Soudal Quickstep di Evenepoel ha però impresso un forte ritmo al gruppo, che alla fine ha raggiunto tutti i fuggitivi, trasformando la salita a Col de la Couillole in una sfida diretta tra Pogacar, Vingegaard e Evenepoel. Il belga ha provato ad attaccare, ma è rimasto poi staccato da Pogacar e Vingegaard e nel finale lo sloveno non ha lasciato spazio al rivale vincendo la sua quinta tappa personale.

"Penso che Pogacar avrebbe lasciato la tappa a Evenepoel se fosse arrivato con lui, ma per Vingegaard non c'è nessuna pietà" ha raccontato Nils Politt, spiegando che Pogacar controlla continuamente le mosse del rivale anche in mezzo al gruppo. "Vingegaard vuole sempre avere i compagni intorno, quando si trova da solo si innervosisce. Allora Tadej viene da noi e ci dice: guarda, è nervoso!" ha raccontato Politt.

'Mi piacerebbe avere le sue gambe per un giorno'

Nils Politt ha raccontato anche alcuni episodi curiosi della vita da gregario del numero uno del ciclismo mondiale. Il tedesco ha spiegato che Pogacar è istintivo in corsa, che chiede molto ai suoi compagni e che a volte non si rende conto della fatica che stanno facendo.

"Elabori una strategia, poi lui vuole che tu vada sempre più forte, ma semplicemente non riesci ad andare più veloce. Fortunatamente ci sono state un paio di occasioni in cui sono riuscito a frenarlo", ha raccontato Politt.

Il tedesco ha svelato che Pogacar avrebbe voluto buttarsi in una volata al Tour de France, ma che è riuscito a farlo desistere. "Ha visto nella cartina che il finale andava un po' in salita. A quattro chilometri dall'arrivo ha cominciato ad andare davanti e gli ho detto di stare fermo. Lui è così, è sempre competitivo. Mi piacerebbe avere le sue gambe per un giorno", ha dichiarato Politt.