Fabio Aru festeggia in questi giorni il decennale della vittoria più importante della sua carriera, la Vuelta Espana 2015. L'ex corridore sardo potrà celebrare questa ricorrenza in modo speciale, visto che la Vuelta scatta eccezionalmente dall'Italia e che lui sarà tra gli ospiti della partenza della corsa, fissata per sabato 23 agosto a Torino. Alla vigilia della presentazione delle squadre, il primo atto ufficiale di questa Vuelta italiana, Aru ha ricordato a Tuttobici la sua vittoria di dieci anni fa, la sfida a Tom Dumoulin e la maglia rossa conquistata solo alla penultima tappa, ma ha anche analizzato le prospettive della corsa.
L'ex campione ha anche parlato di Jonas Vingegaard, considerato da tutti il grande favorito per la maglia rossa. Aru ha consigliato al danese di sottrarsi alla rivalità con Pogacar e di puntare ad altri obiettivi, ricordando come questo confronto abbia portato dei risultati negativi e neanche una vittoria di tappa all'ultimo Tour de France.
Aru: 'Ciccone pensi alle tappe'
Quella di Fabio Aru nel 2015 resta l'ultima vittoria ottenuta dal ciclismo italiano alla Vuelta Espana. A 25 anni, il corridore sardo della Astana era già salito sul podio al Giro d'Italia e sembrava avviato a restare a lungo un punto di riferimento nelle grandi corse a tappe. In quella Vuelta riuscì a ribaltare la situazione nella penultima giornata di corsa, inscenando un attacco frontale con tutta la Astana.
In maglia rossa c'era Tom Dumoulin, che rimase senza compagni di squadra e dovette cedere nonostante una prestazione di grande spessore tecnico e temperamentale. "Quando ho vinto la Vuelta ho capito veramente cosa vuol dire salire sul podio come vincitore" ha ricordato Aru, che purtroppo dopo quella Vuelta non riuscì più a salire sul podio di una corsa a tappe.
Per quanto riguarda questa Vuelta che sta per partire, Fabio Aru si aspetta molto dai corridori italiani. L'ex tricolore ha consigliato a Giulio Ciccone di concentrarsi sulle vittorie di tappa, magari già al secondo giorno, con l'arrivo a Limone Piemonte. "Se sarà bravo potrebbe anche conquistare la maglia rossa a Limone Piemonte" ha commentato Aru, che vede Pellizzari come uomo su cui puntare per la classifica.
"Al Giro ha dovuto correre per Roglic e solo dopo per sè stesso. Qui Roglic non c'è, credo che potrà fare una buona classifica" ha dichiarato Aru.
'Vingegaard dovrebbe provare Liegi e Giro'
Aru ha parlato anche di Jonas Vingegaard, il favorito numero uno alla vittoria finale di questa Vuelta Espana. Senza Pogacar, sono in molti a pronosticare un facile successo del danese. Aru ritiene che vincere la Vuelta potrebbe ridare slancio alla carriera di Vingegaard, che ha subito pesantemente il confronto con Pogacar nelle ultime due edizioni del Tour. "E' andato più forte di quando ha vinto, ma quest'anno non ha portato a casa nemmeno una tappa" ha commentato Aru, consigliando a Vingegaard di ampliare i suoi orizzonti e puntare anche a corse diverse oltre al Tour, dove ha collezionato due sonore sconfitte.
"Dovrebbe provare la Liegi e venire al Giro" ha dichiarato Fabio Aru. "Avrebbe bisogno di smarcarsi dal dualismo Pogacar - Vingegaard, perchè Tadej lo mette un po' in mezzo e i risultati sono quelli che sono" ha concluso il vincitore della Vuelta 2015.