Due giorni dopo la clamorosa fuga che ha permesso a Ben O'Connor di guadagnare sei minuti e mezzo, Primoz Roglic ha dato il via al suo tentativo di rimonta. Nell'ottava tappa della Vuelta Espana di ciclismo, che oggi ha portato all'arrivo in salita di Sierra de Cazorla, il campione sloveno ha attaccato con decisione senza attendere, come suo solito, lo sprint finale. O'Connor ha prima risposto in maniera fin troppo esuberante, ha finito per pagare lo sforzo nel finale della scalata e nel dopo corsa ha ammesso di essere arrivato cotto. Roglic è riuscito ad andarsene con Enric Mas e a vincere la tappa, mentre l'australiano in rosso ha pagato 46'' di ritardo, un passivo un po' più pesante del previsto.

Tra i grandi protagonisti della corsa si sono segnalati anche Luca Vergallito, in fuga fino all'ultimo chilometro, e Antonio Tiberi, che ha concluso al quarto posto.

Roglic: 'Domani potrei perdere tempo'

Nel dopo corsa, Primoz Roglic ha mantenuto un profilo molto basso e un po' vago sulle possibilità di continuare la sua rimonta a Ben O'Connor. "Potrei perdere tempo domani.

Oggi è stata dura, ma c'era la possibilità di vincere la tappa e bisognava provarci", ha dichiarato il campione della RedBull Bora, che non ha fatto proclami riguardo all'attesa tappa di domani con la doppia scalata all'Alto de Hazallanas. "Faremo del nostro meglio, come facciamo sempre. Dobbiamo vedere come reagisce il corpo a questi sforzi, per ora godiamoci questa vittoria", ha commentato Roglic.

Nonostante le giornata dura, Ben O'Connor è stato più loquace nel dopo corsa e ha spiegato di aver sofferto molto nella parte finale della salita. "Alla fine ero cotto, era una giornata molto calda. Come squadra siamo stati bravi, è solo un peccato aver perso troppo tempo nel finale", ha commentato la maglia rossa, ammettendo anche di aver gestito male l'ultima salita.

"Ho esagerato, è un po' frustrante", ha dichiarato l'australiano, che però confida di trovarsi meglio sul percorso della tappa di domani. "Normalmente io vado bene soprattutto sulle salite lunghe, quindi sarà più adatta a me. D'altro canto le differenze potrebbero essere più importanti. Mi piacciono le salite della Sierra Nevada, sarà una corsa dura ma interessante", ha aggiunto Ben O'Connor.

Vuelta, bene Vergallito e Tiberi

L'ottava tappa della Vuelta Espana ha proposto un percorso movimentato con l'arrivo in salita a Sierra de Cazorla, un'ascesa di cinque chilometri con un'alternanza di muri e tratti di respiro.

L'avvio è stato intenso ed ha portato ad una fuga di otto corridori: Luca Vergallito, Harold Tejada, Oier Lazkano, Mathis Le Berre, Gijs Lemreeize, Ion Izagirre, Mauro Schmid e Sam Oomen.

La Decathlon di Ben O'Connor ha lasciato circa cinque minuti di vantaggio ai fuggitivi, ma agli uomini della maglia rossa è poi subentrata la Israel, che ha aumentato l'andatura riaprendo la corsa. Nel falsopiano prima della salita finale, sono rimasti al comando Vergallito, Tejada e Lazkano, ma il gruppo si è rifatto sotto pericolosamente. Primoz Roglic ha poi preso immediatamente l'iniziativa sulla prima rampa della salita di Sierra de Cazorla, trovando una risposta sicura di Ben O'Connor. La maglia rossa ha però esagerato e nella seconda parte della salita ha avuto una netta flessione.

Roglic ne ha approfittato per scattare nuovamente, e su una nuova impennata della strada è rimasto con il solo Enric Mas a ruota. I due hanno raggiunto e superato i tre reduci della fuga ormai all'ultimo chilometro e Roglic ha poi avuto ragione di Mas nello sprint finale.

Dietro ai due è arrivato un buon Mikel Landa e quindi Antonio Tiberi, a 17''. O'Connor ha pagato il suo approccio troppo disinvolto con 46'' di ritardo, mentre ha vissuto una giornata negativa Kuss, che è arrivato ad un minuto ed è uscito di scena Almeida che è crollato a quasi cinque.

In classifica generale Ben O'Connor ha conservato la sua maglia rossa, ma Roglic ha iniziato la rimonta portandosi a 3'49'', con Mas a 4'31'' e Tiberi a 5'.