La Vuelta Espana sta ritrovando giorno dopo giorno un Wout van Aert sempre più convincente. Sul traguardo di Cordoba, il belga ha centrato il secondo successo personale, mettendo anche una seria ipoteca sulla maglia della classifica a punti. Dopo una corsa sonnolenta, il gruppo si è frazionato sull'Alto del 14% con Roglic a testare la resistenza di Ben O'Connor, apparso sempre molto pronto e attento. Nel finale la UAE ha provato a sorprendere tutti mandando all'attacco Marc Soler, ma la Visma ha risposto mettendo Sepp Kuss al servizio di van Aert.

L'azione dell'americano ha costretto alla resa Soler e portato van Aert verso lo sprint, in cui il ciclista non ha avuto problemi a regolare Vacek e Mikel. Nel dopo corsa, il campione della Visma ha ringraziato Kuss per il suo generoso e decisivo lavoro da gregario. "Il fatto che il campione in carica della Vuelta si sia sacrificato per me è l'esempio perfetto della nostra filosofia" ha dichiarato van Aert.

Van Aert: 'Non pensavo che la corsa sarebbe esplosa così'

Nella consueta intervista al vincitore di tappa, Wout van Aert ha raccontato di essere rimasto un po' sorpreso dal finale di corsa e da quanto si sia rivelato selettivo l'Alto del 14%, in cui Roglic e la Redbull hanno cercato invano di mettere pressione alla maglia rossa O'Connor.

"Pensavo che all'arrivo sarebbe arrivato un gruppo più numeroso. Sapevo che la salita era dura, ma non pensavo che la corsa sarebbe esplosa così" ha commentato il corridore della Visma, che è riuscito comunque a scollinare nella parte avanzata del gruppo, ridotto ad una trentina di unità.

Nel successivo falsopiano è stato Marc Soler a cercare di approfittare della situazione e della superiorità numerica della UAE, ma Kuss, unico compagno rimasto a van Aert, si è sacrificato mettendosi in testa al gruppo.

"Devo ringraziarlo per il suo ottimo lavoro. Non è facile recuperare per un corridore che pesa sessanta chili. Avevo la pelle d'oca e volevo davvero concretizzare quel lavoro" ha raccontato van Aert.

Nel finale, il belga ha prima provato ad uscire da solo dal gruppo all'inseguimento di Soler, ma ha poi desistito e rimesso in testa Kuss.

"Pensavo che mi avrebbero lasciato andare con un attacco a sorpresa, m la UAE ha reagito. Non volevo sprecare tutte le mie energie e compromettere lo sprint" ha spiegato van Aert, che una volta annullata la fuga di Soler non ha avuto difficoltà ad imporsi in volata su Vacek e Mikel. "Il nostro obiettivo non è solo vincere, ma anche metterci in mostra come squadra. Tutti si possono sacrificare l'uno per l'altro. Il fatto che il campione in carica della Vuelta si sia sacrificato per me è l’esempio perfetto della nostra filosofia" ha dichiarato Wout van Aert.

O'Connor: 'A Roglic ne serviranno tanti di abbuoni'

Oltre alla lotta per la vittoria di tappa, la corsa ha proposto un altro aspetto interessante, il primo test di Ben O'Connor in maglia rossa.

Il corridore australiano ha conquistato ieri la leadership in modo clamoroso, con una fuga sottovalutata dal gruppo che gli ha permesso di mettere da parte quasi cinque minuti su Primoz Roglic. O'Connor ha risposto brillantemente a questa prima tappa in cui si è trovato sotto la pressione dei favoriti alla vittoria finale. Roglic ha aumentato l'andatura con tutta la Redbull sull'Alto del 14%, ma O'Connor è apparso sempre pronto e molto sicuro di sé. Lo sloveno ha agguantato un abbuono di 6'' sul Gpm, portando il distacco in classifica a 4'45'', una piccolissima rimonta che non ha certo impensierito la maglia rossa.

"Ne dovrà prendere ancora tanti di abbuoni per raggiungermi" ha commentato l'australiano nel dopo corsa.

"Fino alla salita è stata una corsa facile, poi è diventata più esplosiva, ma mi sono sentito bene, anche con il caldo. Mi sono sentito a mio agio su tutta la salita. Non sono sorpreso che Roglic abbia cercato gli abbuoni, contro di lui in volata non posso fare molto" ha dichiarato O'Connor archiviando questa prima giornata in maglia rossa.