Ai Mondiali di Zurigo, il ciclismo italiano ha colmato un vuoto di diciassette anni. Lorenzo Mark Finn ha conquistato la medaglia d'oro nella prova in linea della categoria juniores, un titolo che era stato vinto per l'ultima volta da Diego Ulissi nel 2006 e nel 2007. Finn è stato protagonista di una lunga fuga solitaria, in una corsa che si è rivelata durissima e molto selettiva, concretizzando una vera impresa da campioncino. Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, Diego Ulissi ha incoronato il suo successore e applaudito al lavoro della federazione per i giovani.

"Finn ha fatto un capolavoro, mi ha ricordato la maniera in cui aveva vinto Evenepoel qualche anno fa", ha commentato il corridore toscano della UAE.

Ulissi: 'Ha fatto un capolavoro'

Non solo la medaglia d'oro, ma il modo in cui Lorenzo Mark Finn ha gestito e concretizzato la sua impresa ha destato grande impressione nel mondo del Ciclismo. L'azzurro è stato protagonista di un assolo di oltre venti chilometri, una marcia trionfale in una corsa ad eliminazione, che si è conclusa con distacchi da tappone alpino del Tour de France. Diego Ulissi, l'ultimo italiano a vincere il titolo iridato juniores prima di Finn, ha fatto un accostamento forte con uno dei grandi del ciclismo attuale. "Ha fatto un capolavoro, mi ha ricordato la maniera in cui vinse Remco Evenepoel qualche anno fa", ha dichiarato Ulissi, che domenica sarà in corsa nella prova dei professionisti.

Il corridore toscano ha fatto riferimento ai mondiali di ciclismo di Innsbruck del 2018, in cui Evenepoel si rivelò in maniera eclatante con il doppio oro tra cronometro e corsa in linea.

Diego Ulissi ha dichiarato che questo vuoto di diciassette anni tra la sua vittoria e quella di Finn non è da imputare ad errori della Federciclismo.

"La Federazione sta facendo un ottimo lavoro, lo dimostrano i risultati. Siamo molto competitivi tra i giovani, come abbiamo visto al Tour de l'Avenir, in cui abbiamo vinto due tappe", ha commentato il corridore della UAE, che ha parlato di quanto sia cambiato il ciclismo in questi anni per i ragazzi che si affacciano al professionismo.

Ulissi ha raccontato che oggi i giovani arrivano nel World Tour già pronti a prendere il loro posto davanti al gruppo, senza nessun processo di maturazione. "Non so se questo sia un bene o un male. Le squadre vanno a pescare dal basso per alimentare i loro vivai e quando questi corridori arrivano al vertice impiegano poco tempo per imporsi" ,ha analizzato Ulissi.

Finn: 'Sono da corse a tappe'

Classe 2006, ligure, Lorenzo Mark Finn è una delle grandi speranze del ciclismo italiano. E' figlio di un ingegnere britannico, Peter Finn, trasferitosi in Liguria, dove Lorenzo è nato.

Anche la mamma Chiara fa l'ingegnere. Lorenzo studia al liceo scientifico e corre nel Team GRENKE Auto Eder, vivaio della RedBull Bora Hansgrohe. Le sue caratteristiche fisiche e tecniche possono far pensare ad un futuro come corridore da corse a tappe.

Quest'anno ha vinto il titolo nazionale sia a cronometro che in linea, ed è arrivato secondo al Giro della Lunigiana, una delle corse più importanti della categoria. Proprio in questa gara ha battuto un tempo record che era stato stabilito proprio da Evenepoel nel 2018. Sulla salita di Montemarcello, il giovane azzurro ha migliorato di 18'' il primato che era stato stabilito sei anni fa dal campione belga. "Sono un corridore da corse a tappe, completo, mi piacciono i percorsi misti", ha dichiarato Lorenzo Finn.