Al termine di una corsa dura e sofferta, Lotte Kopecky si è confermato Campionessa del Mondo di ciclismo. Sul tracciato di Zurigo, sotto una pioggia battente, le campionesse del Ciclismo femminile hanno regalato uno spettacolo di straordinaria intensità agonistica e tecnica. Vollering e Longo Borghini sono apparse le più forti in salita, ma l'Olanda è stata condizionata da una condotta tattica un po' strana e l'azzurra si è trovata ben presto tutta sola. Kopecky è stata sul punto di cedere definitivamente nella parte più impegnativa dell'ultimo giro, ma ha reagito ed è andata giocarsi la maglia iridata in uno sprint ristretto che l'ha vista battere nettamente Dygert e Longo Borghini.

Nel dopo corsa ha fatto molto discutere la strategia adottata dall'Olanda e Marianne Vos si è espressa chiaramente sull'argomento: "Avremmo dovuto correre diversamente" ha dichiarato con un tono un po' polemico la tre volte iridata.

Vos: 'Non eravamo venute qui per finire fuori dal podio'

La nazionale olandese è da anni il faro della corsa ai Mondiali di ciclismo femminili, ma spesso è stata interprete di prove un po' contorte dal punto di vista tattico. Le tante campionesse che fanno parte della nazionale hanno più volte corso in maniera individuale, pensando alle compagne di squadra come a delle avversarie qualunque. A Zurigo il tema si è riproposto in diverse fasi della corsa e a farne le spese è stata Marianne Vos.

La veterana olandese è andata all'attacco con una compagna di squadra, ma le altre orange l'hanno inseguita con insistenza in testa al gruppo. Nel finale, poi, è stata Vollering ad eliminare definitivamente Vos con uno scatto su uno degli ultimi strappi. Alla fine, l'Olanda ha concluso fuori dal podio, senza medaglie e con qualche polemica pronta a divampare.

"Ero davanti con Markus, ma sapevo che dietro la corsa sarebbe esplosa" ha dichiarato Marianne Vos al termine del Mondiale. "Fino ad un certo punto la situazione per noi era buona. Stavamo mettendo pressione alle altre squadre, questo era un bene anche per Demi", ha continuato la campionessa olandese, che poi ha commentato il deludente quarto posto finale ottenuto da Vollering, la migliore delle olandesi al traguardo.

"Fa parte del gioco, naturalmente c'è delusione. Non eravamo venute qui per finire fuori dal podio. Abbiamo fatto il possibile, ma guardando ora avremmo dovuto correre diversamente, questo è chiaro", ha dichiarato Vos. "Nel finale non mi erano rimate molte energie, quando Demi ha attaccato non è rimasto che incrociare le dita. Ma se analizziamo la corsa ci sono dei punti in cui avremmo dovuto correre diversamente", ha ribadito la campionessa olandese.

Kopecky, un bis sofferto, bel bronzo di Longo Borghini

La corsa femminile dei Mondiali di ciclismo si è tenuta in una giornata di tempo particolarmente inclemente, con pioggia battente e freddo. Già nei primi passaggi del circuito zurighese la selezione è stata netta, sia per le difficoltà del percorso che per il maltempo.

La corsa è entrata davvero nel vivo nel penultimo giro, quando Demi Vollering ha dato un'accelerata che ha spezzettato il gruppo. Elisa Longo Borghini ha reagito rabbiosamente, ma poi si è trovata isolata nel gruppetto che si è formato al comando, composto da una quindicina di atlete.

L'Olanda è stata poi protagonista di una strategia contorta che è sembrata lo specchio di una spaccatura all'interno della nazionale più forte. Le orange hanno lanciato all'attacco Markus, seguita dalla belga Ghekiere. Il gruppo ha rallentato, permettendo il rientro di diverse atlete, tra cui Marianne Vos che ha cercato di scattare subito. La campionessa olandese è poi riuscita a rientrare sulla testa della corsa insieme all'australiana Roseman Gannon.

Davanti si è così formato un quartetto con la predominanza olandese, ma le connazionali hanno spinto in testa al gruppo per diversi chilometri.

Markus si è messa al servizio di Marianne Vos, ed ha permesso al quartetto di guadagnare un minuto sul gruppo inseguitore. Nell'ultimo giro, Longo Borghini è partita all'attacco nel tratto più difficile del circuito ed è riuscita a rientrare sulla testa della corsa insieme a Vollering, ma Vos e Lippert si sono riagganciate. Un nuovo scatto di Longo Borghini ha costretto alla resa Vos, ma le battistrada non hanno trovato un accordo per collaborare e il rallentamento successivo ha favorito numerosi rientri.

Sia Vos che Kopecky e Dygert sono riuscite a tornare al comando, ma in un finale palpitante un nuovo scatto di Vollering ha fatto staccare definitivamente Vos, un ennesimo autogol della nazionale olandese.

Una titubante Dygert ha perso contatto in discesa, e Longo Borghini ha giocato le sue carte attaccando sull'ultimo strappo a cinque chilometri dall'arrivo. Dopo un attimo di incertezza, Vollering è andata a chiudere, portandosi dietro Kopecky e Lippert. Il quartetto è sembrato potersi giocare il titolo, ma ha rallentato vistosamente permettendo a Dygert e Roseman Gannon di rientrare clamorosamente. Longo Borghini ha lanciato la volata per prima, ma è stata rimontata da Kopecky che è andata a vincere davanti a Dygert. Longo Borghini ha però salvato il bronzo davanti a Lippert e Vollering, conquistando una medaglia che dà valore ad una corsa di grande generosità in cui è un po' mancato il supporto del resto della squadra.