Tadej Pogacar ha messo il sigillo iridato ad una stagione già pronta ad essere consegnata alla leggenda del ciclismo. Il fenomeno sloveno ha regalato l'ennesima giornata di spettacolo, una corsa epica e un po' folle che lo ha visto partire all'attacco a ben cento chilometri dall'arrivo. Evenepoel e Van der Poel non hanno reagito prontamente, forse convinti che il rivale si sarebbe bruciato da solo con questa fuga esagerata. Nonostante un piccolo calo finale, Pogacar ha invece messo le mani sulla maglia iridata con un'impresa gigantesca, mentre Van der Poel si è dovuto accontentare del bronzo dietro a O'Connor.
Nel dopo corsa, Pogacar ha spiegato di aver attaccato seguendo l'istinto più che una strategia preparata a tavolino. "Non era nei piani attaccare così presto" ha dichiarato il neo iridato.
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Pogacar: 'Una stagione perfetta'
Tadej Pogacar è apparso anche più raggiante e soddisfatto del solito per questo trionfo, una vittoria che mancava al suo palmares, che certifica definitivamente il suo ruolo di numero uno del Ciclismo attuale e che ha inseguito con particolare determinazione. "Non posso credere a quello che è successo, mi ero messo molta pressione.
C'era anche la pressione della squadra, eravamo venuti qui solo per vincere" ha dichiarato Pogacar subito dopo l'arrivo.
La sua strategia tutta all'attacco non è certo inedita, ma stavolta il campione sloveno ha voluto davvero compiere un'impresa gigantesca per conquistare il successo. "C'era una fuga davanti che era pericolosa.
Forse è stato un attacco un po' stupido, ma per fortuna avevo con me Tratnik. Non era nei piani di partire così presto. Volevamo mantenere la corsa sotto controllo, ma la situazione è esplosa presto. Ce l'ho fatta ma è stata molto dura", ha raccontato Tadej Pogacar.
“Volevo fortemente vincere questa corsa. Dopo molti anni a lottare per il Tour de France e altre corse, questo era il mio obiettivo dopo una stagione perfetta.
Non posso credere che tutto abbia funzionato. Devo ringraziare tutta la squadra, senza di loro sicuramente non sarebbe stato possibile. Sono molto orgoglioso della squadra slovena”, ha concluso Pogacar.
Ennesimo assolo di Pogacar, azzurri lontani dalla top ten
Al termine di una settimana dominata dal maltempo, la corsa iridata dei professionisti è stata salutata da una bella giornata di sole. L'avvio è stato molto veloce, con una sequenza di scatti da cui è poi scaturita una fuga di otto corridori, tra cui Foss e Geschke. Già nelle fasi iniziali sono usciti di scena Alaphilippe, Skjelmose e Landa, tutti a causa di cadute. La corsa si è stabilizzata con il Belgio e la Slovenia in testa al gruppo, mentre l'Olanda di Van der Poel si è disinteressata.
A circa 130 km dall'arrivo la situazione si è animata con un contrattacco in cui si sono inseriti anche Cattaneo, Vine, Williams, Tratnik e De Plus. Il gruppo ha rallentato, permettendo ai fuggitivi, che si sono compattati, di guadagnare tre minuti. La Slovenia ha però reagito. Pogacar ha fatto lavorare duramente Novak e quindi è partito all'attacco a cento chilometri dall'arrivo, un'azione un po' folle a cui Evenepoel e Van der Poel non hanno reagito.
Simmons e Bagioli hanno azzardato di seguirlo, ma sono saltati. Incurante della distanza dall'arrivo, Pogacar ha tirato dritto trovando il prezioso aiuto di Tratnik, fermato dalla fuga, ed è rientrato sulla testa della corsa. Il Belgio si è quindi schierato davanti al gruppo, ma Pogacar ha chiesto un ultimo sforzo a Tratnik e poi se ne è andato seguito dal solo Sivakov.
Evenepoel ha sfruttato tutta la squadra, finchè a settanta km dall'arrivo è dovuto entrare in azione personalmente. Il belga non è però riuscito a sganciarsi, così come Van der Poel, e la rincorsa del gruppo è andata avanti a strappi, favorendo Pogacar, che ha trovato anche un po' d'aiuto da Sivakov. Il fuoriclasse sloveno ha poi salutato il suo compagno in UAE restando da solo a cinquanta dall'arrivo.
Evenepoel e Van der Poel non sono sembrati in grado di fare la differenza e così sono stati gli outsider Healy e Skujins ad uscire all'inseguimento di Pogacar. Lo sloveno è apparso lanciato in maniera indisturbata verso la vittoria, ma nell'ultimo giro ha avuto una piccola flessione. Dal gruppo, ormai ridotto ad una quindicina di corridori, sono partiti prima Hirschi, quindi Mas e infine Evenepoel, Van der Poel e O'Connor, che sono andati a raggiungere Healy e Skujins ad una quarantina di secondi da Pogacar, che però ha superato il momento più difficile.
Lo sloveno ha trovato le ultime energie per concretizzare un'impresa tanto folle quanto esaltante e prendersi così la maglia iridata. O'Connor ha anticipato gli altri per la medaglia d'argento, mentre Van der Poel ha rimontato Skujins nella volata per il bronzo, con Evenepoel quinto. Gli azzurri sono usciti di scena presto: il primo al traguardo è stato Ciccone 25° a oltre sei minuti.