Sono ormai sette anni che il ciclismo italiano attende di poter vincere ancora la Milano - Sanremo. Domani, sabato 22 marzo, Filippo Ganna e Jonathan Milan proveranno a rompere questo tabù che dura dal 2018, l'anno di una magica invenzione di Vincenzo Nibali, solo al traguardo di Via Roma dopo aver attaccato sul Poggio. Alla vigilia della corsa, Nibali ha pedalato sul percorso della Sanremo insieme a Tom Pidcock, il capitano della Q36.5, squadra di cui è ambasciatore e consulente. Al termine della ricognizione, l'ex campione ha snocciolato un po' di ricordi delle sue Sanremo, a partire da quell'impresa di sette anni fa.

Nibali ha ricordato il suo approccio tranquillo, lontano dai radar, e quell'azione costruita anche sull'esperienza delle edizioni precedenti: "Sapevo di dover fare la discesa velocemente ma senza accelerare troppo" ha raccontato Nibali.

Nibali: 'Snobbai tutti gli eventi pre gara'

Nel 2018, l'anno della vittoria alla Milano - Sanremo di Ciclismo, Vincenzo Nibali aveva ormai raggiunto l'apice della maturità agonistica. Alla Classicissima aveva già preso parte nove volte, interpretando spesso il ruolo dell'attaccante, del campione un po' fuori contesto, deciso a rompere i piani dei corridori più veloci, esplosivi e adatti a questa corsa. Era già arrivato terzo nel 2012, protagonista di una fuga con Cancellara e Gerrans, poi vincitore in modo molto scaltro, e aveva inscenato altre azioni coraggiose.

In quel 2018, Nibali scelse una vigilia di corsa molto tranquilla. "Una cosa che ho fatto nel 2018 è stata quella di snobbare totalmente tutti gli eventi pre-gara; la presentazione, l'incontro con il sindaco di Milano... Ho avuto un avvicinamento pre-gara totalmente rilassato. Non ho sentito il peso delle aspettative su di me” ha raccontato l'ex campione, che poi attaccò sul Poggio involandosi tutto solo.

'La Sanremo è la classica più tecnica'

Grazie all'esperienza delle nove edizioni precedenti, Nibali riuscì a gestire con lucidità le parti decisive della Sanremo. "Sapevo che se avessi avuto un vantaggio in cima al Poggio non avrei dovuto fare la discesa a tutto gas, perché l'avevo già provato un anno prima. Quella discesa è tecnica, si spendono troppe energie per rilanciare in uscita da ogni curva e così arrivi in fondo cotto.

Quindi sapevo che dovevo fare la discesa velocemente ma senza accelerare troppo in uscita dalle curve" ha ricordato Nibali, che grazie a questa strategia riuscì poi a rilanciare nel tratto finale a Sanremo e resistere alla rincorsa del gruppo.

"La Milano - Sanremo è la classica monumento più tecnica. Per vincerla ci vuole creatività, la capacità di cogliere l'attimo. Non puoi permetterti di decidere in anticipo dove attaccare. Per esempio, un anno avevo deciso che dovevo aspettare e attaccare solo sul Poggio. Quindi ho aspettato, aspettato, aspettato. Poi sul Poggio non sono riuscito a lanciare il mio attacco" ha ricordato l'ex campione, invitando i favoriti a seguire le proprie sensazioni e le dinamiche della corsa.

"Bisogna saper improvvisare, prestare la massima attenzione in ogni momento, perché le cose possono cambiare da un momento all'altro" ha commentato Vincenzo Nibali.