Il tanto atteso transito della Legge di stabilità alla Camera è arrivato, ma alcune delle questioni che occupano da più tempo il tavolo della politica italiana - su tutte la tassazione sugli immobili e la relativa configurazione per il 2014 - non sono state prese in considerazione dal provvedimento; a tenere in banco in particolare le questioni Imu, Tasi, Iuc e mini-Imu, e più in generale dunque il regime di tassazione sugli immobili.



Non solo la Legge di stabilità non è intervenuta, ma anche il Milleproroghe che verrà approvato domani (si tratta del decreto legge che viene sempre ratificato a fine anno dall’esecutivo per prorogare tutto ciò che è rimasto in sospeso) ignorerà l’argomento.

La conseguenza è che nell’anno nuovo sarà necessario introdurre modifiche lampo per via delle stringenti scadenze (si parte il 16 gennaio e poi si va al 24 con la mini-Imu) e il caos tornerà dunque a regnare. Facciamo adesso il punto sull’attuale configurazione di Imu, Tasi, Iuc e mini-Imu.

Calcolo Imu 2014, Tasi, Iuc e mini-Imu: attuale configurazione e scenari futuri

Come già accennato, la Legge di stabilità non ha modificato il primo assetto stabilito in sede governativa (Tasi, Tari e Imu sulle seconde abitazioni) e neanche il Milleproroghe interverrà in tal senso; il problema è che nelle scorse settimane i Comuni hanno minacciato una vera e propria guerra nel caso in cui il governo non provvederà ad incrementare il tetto alle aliquote Tasi (la richiesta è di innalzare a 3,5 per mille il limite sulla prima casa e all'11,6 per mille quello sulle seconde) e a stanziare risorse suppletive al di là dei 500 milioni di euro già promessi, il tutto per consentire ai Comuni stessi di introdurre detrazioni per le prime abitazioni e similari.



Altro problema stringente è quello della mini-Imu; scade il 24 gennaio 2014, è una coda ‘velenosa’ dell’Imu 2013 e corrisponde al 40% della differenza tra le aliquote Imu dettate dalla legge (4 per mille del valore catastale) e quelle deliberate dai Comuni. Il governo ha più volte promesso che rimborserà questo mini-tributo ma ancora non ha esternato la via che intende seguire in tal senso. Due le possibilità: rimborsare il tributo (che costerà ai soggetti passivi d’imposta circa 50 euro procapite) detraendo il tutto dalla prima rata della Tasi oppure lasciare che siano i sindaci a decidere.



Insomma il caos regna totale e l’unica certezza al momento è che il 2013 porterà con se tutti i dubbi. Se ne riparlerà nel 2014.