Mentre il Paese vive un momento di assoluta tensione, con la manifestazione dei Forconi pronta a sbarcare a Roma, gli italiani devono affrontare le ultime scadenze fiscali dell'anno: una su tutti è quella che riguarda la seconda rata dell'Imu, la cui scadenza è fissata per il prossimo 16 dicembre 2013. La girandola di decisioni contrastanti ha contribuito a mandare in tilt contribuenti e commercialisti, impelagati in un intreccio di date, termini e aliquote difficile da sbrogliare. Cerchiamo di fare il punto.
Il quadro relativo ai proprietari di primo immobile non è ancora chiaro: l'Imu sulla prima casa ad uso abitativo è stata abolita, ma c'è l'alto rischio che entro gennaio 2014 in diversi comuni d'Italia si dovrà comunque pagare: questo varrà nei comuni dove è stato deliberato un aumento dell'aliquota rispetto a quella standard del 4 per mille.
La questione potrebbe riguardare i cittadini di comuni di una certa rilevanza come Milano, Roma, Napoli e Torino, dove si andrebbe dunque a pagare il 40% della differenza entro il 16 gennaio 2014. Grazie al sito LeggoOggi, si possono elencare alcune delle aliquote necessarie al fine del calcolo della seconda rata:
- Milano 6
- Napoli 6
- Roma 5
- Torino 5,75
- Verona 5
- Genova 5,80
- Brescia 6
- Bologna 5
- Parma 6
- Caserta 6
- Salerno 4,7
- Palermo 4,8
Diverse invece le categorie già sicure di pagare il saldo Imu: si parla di proprietari di seconda casa, case affittate o no, terreni agricoli e immobili dati ad uso gratuito a membri del nucleo familiare.
Alcuni casi particolari: nel caso in cui i coniugi abbiano dimora abituale e residenza diversi in due immobili dello stesso Comune, solo uno dei due potrà usufruire dell'esenzione, mentre per immobili situati in comuni differenti, entrambi potranno godere del beneficio. Anche le pertinenze strettamente collegate alla prima casa come cantine, soffitte, box e posto auto sono esenti con il limite di una per categoria tra C2, C6 e C7.