Lo stop sulla seconda rata dell'imposta IMU ormai è cosa certa, ma il Governo non ha fondi a sufficienza per garantire introiti in più che gli enti locali volevano ottenere dal rialzo sulla prima casa rispetto ai livelli standard del quattro per mille.

In base a questo si pronostica, dunque, una "stangatina" che dopo le festività di fine anno arriverà per tutti i Comuni nell'anno 2013 avevano autonomamente deciso di potenziare le aliquote dell' Imu. Sui cittadini ricadrebbe il pagamento del 50% di queste risorse supplementari, con eventuale scadenza al 16 gennaio 2014.

Ma la situazione per il momento resta sotto controllo, in quanto a questo punto un colpo di scena potrebbe esserci: la spesa potrebbe essere divisa per tutti i Comuni, quindi non solo per quelli che hanno previsto un extra-introito.

Piero Fassino, presidente dell'associazione dei Comuni, ha chiesto al governo: "...fare rapidamente chiarezza perchè non si può abusare della pazienza dei cittadini...". Per Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, si parlerebbe di una "follia" che porterebbe allo "scontro istituzionale". Non ha tutti i torti, poiché c'è già chi si sta attivando in tal senso, il suo collega sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, che proclama " un'azione legale contro lo stato ".

Sembra di fare un passo indietro nel tempo, quando nel 2008 venne cancellata l'Ici: il Governo aveva previsto delle entrate mancanti di 2,7 miliardi, ma quelle effettive dei Comuni furono invece di 3,4 miliardi. In quell'occasione la differenza venne restituita ai sindaci.

Attualmente le città che potrebbero subire maggiori "stangatine" dovute all'abolizione dell'Imu sono: Ancona, Benevento, Bologna, Caltanissetta, Cosenza, Frosinone, Genova, Milano, Napoli e Vibo Valentia.

Ora non ci resta che aspettare nuovi colpi di scena.