Non è bufala (purtroppo) quella della tassasugli Smartphone prevista dalla Legge di Stabilità. Alla base c’èl’aumento dell’Equo Compenso dovuto alla SIAE per l’utilizzo didispositivi portatili che permettono l’accesso al materiale coperto dacopyright. Brutte notizie per i clienti finali, che potrebbero arrivare apagare fino al 500% in più sul compenso per i diritti d’autore per Smart Tv otablet.

L’Equo compenso, introdotto nella nostra normativa nel 2009, è una sortadi “rimborso” che la SIAE pretende da tutti gli utilizzatori di dispositivi conaccesso alla rete per compensare le perdite della pirateria informatica ma è come se si desse per scontato che tutti scarichino illecitamente in egualmisura, non potendo individuare i trasgressori e punire solo questi. 

L’emendamentoè stato inserito nella Legge di Stabilità e si riferisce quindi a tutti isupporti multimediali: non solo smartphone e tablet ma anche smart tv o harddisk.

Proposto dal Pd l’aumento ha trovato il benestare di Giano Paoli,presidente della SIAE ma ha anche già dato il via a polemiche: la SIAE si difende smentendo che il costo finale graverà sul consumatore e riporta l’esempio della Francia e della Germania (dove l’iPhone 5 costa meno anche se la tariffa per il copyright è più alta). 

Facendo due conti unosmartphone potrebbe arrivare a costare fino a 5,20 euro in più, mentre un computer 6 euro. Anche le tv con funzioni avranno un balzello di circa 5 euro e gli aumenti potrebbero arrivare già a gennaio. Tutto ciò porterà un guadagno nelle tasche della SIAE di circa 210 milioni l'anno, rispetto agli attuali 80 milioni.