Il nuovo anno è arrivato e come ogni nuovo anno che si rispetti è arrivato accompagnato da una delle imposte più odiate dagli italiani: il canone Rai. Quest'anno ogni persona detentore di un televisore dovrà versare 113,50 euro all'Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio.

L'importo da pagare resta così invariato rispetto allo scorso anno ma non è la prima volta che ciò accade. Dal 2004 al 2006 il canone televisivo non subì incrementi rimanendo a quota 99,60 euro per tutto il triennio, anche nel 1997 non ci furono variazioni rispetto all'anno precedente, infatti l'importo da pagare restò fermo a 161.450 lire.

Il canone Rai si pagò per la prima volta nel 1954, chi era possessore di un televisore dovette versare 15.000 lire all'Erario. L'anno successivo la cifra salì a 18.000 ma negli anni seguenti questa scese fino a toccare quota 12.000 lire nel 1961, minimo storico dell'imposta. Negli anni successivi gli importi da pagare ricominciarono ad aumentare ma solo nel 1975 venne superata quota 18.000.

Fra il 1977 e il 1991 i detentori di televisori a colori dovettero versare nelle casse dello Stato cifre superiori rispetto ai detentori di televisori in bianco e nero, fra il 1977 e il 1980 dovettero pagare quasi il doppio mentre nel 1991 la differenza fu inferiore al 3%.

Negli ultimi venti anni l'incremento maggiore è avvenuto nel 2007 quando l'importo da pagare aumentò di 4,60 euro.

Anche nell'anno del passaggio dalla Lira all'Euro ci fu un aumento, l'importo salì di 1,35 euro.

Il canone televisivo è da sempre una delle imposte più odiate, recenti studi hanno dichiarato che più del 40% delle famiglie evade, gli evasori rischiano però di dover pagare sanzioni che possono arrivare fino a 620 euro.