Una nuova tassa in arrivo nei prossimi giorni? Ad essere penalizzati sarebbero come sempre i consumatori, stavolta si colpirebbero coloro che acquistano prodotti Hi-Tech
Protagonisti sarebbero Smartphone, tablet, computer fissi e mobili, chiavette Usb, hard-disk esterni, Tv con funzione di registratore e decoder. In pratica tutti i dispositivi elettronici che funzionano da archivi digitali. 


Ma l'emendamento, appoggiato anche dal presidente SIAE Gino Paoli, è sempre fermo alla Camera, e prevederebbe di adeguare i parametri dell'equo compenso alla media europea. 


Se l'imposta dovesse entrare in vigore la SIAE guadagnerebbe circa 210 milioni di euro, invece di 80 milioni di euro, dato che l'aumento era stato fissato al 70%. Una cifra elevata che andrebbe a penalizzare i consumatori, che vedrebbero aumentare di parecchio il prezzo di molti dispositivi: il prezzo si abbasserebbe solo per i telefoni "non smartphone", destinati ormai a scomparire.


L'equo compenso è, in realtà, una tassa già esistente: la SIAE e gli autori hanno un incasso su tutti i supporti di memoria vuoti in virtù della loro capacità di contenere contenuti (si suppone che tali apparecchi vengano utilizzati per immagazzinare contenuti protetti dal diritto di autore, una sorta di "presunzione di colpevolezza"), incassi che servono per compensare i mancati introiti degli autori, dovuti in larga parte alla pirateria online. Attualmente variano da qualche centesimo per i cellulari, a pochi euro per i pc. Per i tablet, con la nuova tassa, si arriverebbe a pagare 5,20 euro in più invece degli attuali 90 centesimi.

Il Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray smentisce: "Non è prevista nessuna tassa su smartphone e tablet e le ipotetiche tariffe pubblicate in merito agli aumenti di costo sono infondate". 

Il decreto del 2009 è già scaduto e il Ministro Massimo Bray "sta lavorando ad una soluzione condivisa, nel rispetto e nella difesa del valore del diritto d'autore, ascoltando tutte le categorie interessate per raggiungere una decisione equilibrata nell'interesse degli autori, dei produttori di smartphone e tablet e, soprattutto, dei cittadini fruitori degli stessi". 

Vengono per ora smentite le tariffe (non la nuova tassa), che quindi dovrebbero essere rimodulate. Staremo in attesa dei dati ufficiali del Ministero, per scoprire quanto peserà questa nuova tassa e se l'imposta arriverà o meno.