Il cerchio si stringe attorno ai contribuenti chiamati dall'Agenzia delle Entrate a denunciare gli acquisti relativi all'anno 2013 e dopo la scadenza della seconda rata dello spesometro 2014, per evitare sanzioni, adesso tocca agli istituti di credito e agli operatori finanziari comunicare le loro operazioni al fisco entro il 30 aprile.

Il decreto legge 16/2012 coinvolge circa 5 milioni di contribuenti in possesso di partita Iva distribuiti tra imprese, artigiani, commercianti e liberi professionisti chiamati a riportare un resoconto sulle operazioni di importo uguale o superiore a 3600 euro su cui scattano i controlli e le sanzioni dopo la scadenza prevista dallo spesometro 2013.

Per i ritardatari, attraverso il ravvedimento operoso, è possibile sanare il parziale o mancato versamento delle imposte e di altre irregolarità fiscali usufruendo della riduzione sulle sanzioni.

Le tre scadenze dello spesometro 2014 da rispettare

Nessuna proroga per lo spesometro 2013 voluto dall'Agenzia delle Entrate come strumento anti evasione finalizzato a lasciare un tracciato per le spese pari o superiori a 3.600 euro per le quali non c'è obbligo di fattura ma vengono certificate con lo scontrino o la ricevuta fiscale. Il fisco garantisce controlli e sanzioni per tutti gli evasori che non rispetteranno o non hanno rispettato le seguenti scadenze: 10, 22 e 30 aprile 2014. Il 10 aprile di ogni anno è il termine per i contribuenti che liquidano l'iva mensilmente, il 22 aprile per coloro che liquidano l'iva trimestralmente mentre il 30 aprile è il termine per gli operatori finanziari attraverso i quali passano i pagamenti con carte di credito e bancomat.

Spesometro 2013: chi e come usufruire del ravvedimento operoso

Controlli e sanzioni in merito allo spesometro 2014 sono previsti per i contribuenti che hanno omesso la dichiarazione al fisco entro le date stabilite ma l'Agenzia delle Entrate fornisce a tutti contribuenti la possibilità di sanare la situazione usufruendo del ravvedimento operoso che è rivolto a tutti i contribuenti nel rispetto di determinati limiti di tempo e che non abbiano ricevuto in merito alla violazione notifiche, non siano iniziate verifiche o altri accertamenti formalmente comunicati all'autore.

Il versamento potrà essere effettuato con modello F 24 per le imposte sui redditi o sostitutive e F23 per imposte di registro e altri tributi indiretti.

Le sanzioni previste dallo spesometro 2014

Il contribuente andrà incontro alle sanzioni previste per la mancata o parziale omissione della comunicazione al fisco degli acquisti relativi all'anno 2013 nel rispetto delle scadenze dello spesometro 2014 ideato per confrontare il tenore di vita del contribuente con il reddito dichiarato.

Premesso che per qualsiasi irregolarità sarà utile approfittare del sistema del ravvedimento operoso è ovvio che l'entità della sanzione varia in merito al valore non dichiarato e all'importo dell''imposta dovuta dobbiamo aggiungere anche gli interessi a tasso legale calcolati dal giorno del mancato pagamento fino al giorno in cui verrà effettuato.

Le sanzioni verranno calcolate al 3% per pagamenti effettuati entro 30 giorni e al 3,75% per un ritardo superiore. Se il pagamento verrà effettuato entro i 14 giorni dalla scadenza si potrà usufruire di un ulteriore riduzione del 0,2% sulla sanzione.