Se fino a qualche anno fa il mattoneera ancora considerato un bene rifugio, nel 2014 Tasi, Tari e Imupromettono, per i proprietari di case e immobili, un incubo da 4,6miliardi in più rispetto all'anno precedente. Lo rivela unostudio della Cgia di Mestre che afferma, tra le altre cose,che dal 2007 ad ora, il carico complessivo della tassazione sugliimmobili, ha avuto una impennata spaventosa: ben l'88 % inpiù.

Quello che si offre con una mano si sottrae con l'altra èquello che verrebbe da pensare, della tanto decantata promessa degli80 euro in più in busta paga per i lavoratori che guadagnano dagli8.000 ai 25.000 euro l'anno, la quattordicesima l'ha definita Matteo Renzi, nelle tasche dei possessori di case, negozi e immobiliresterà ben poco dunque.

Secondo Giuseppe Bertolussi, segretariodella Cgia, il peso fiscale sugli immobili, che già lo scorso annoera considerato elevato, nel 2014 inciderà sul prelievototale del 60% in più ovvero, tra Tasi al 2 per 1000 per la primaabitazione, Tari e Imu, agli italiani toccherà sborsare 32,5miliardi di euro in più i quali, associati a tutti gli altri onerifiscali che gravano sul mattone, faranno la rispettabile cifra di 4,6miliardi di euro. Sempre secondo Bertolussi è l'introduzionedella nuova imposta, la cosiddetta Tasi, a incidere maggiormente sulprelievo fiscale, in particolar modo sui proprietari di seconde casee sugli immobili destinati ad uso produttivo come negozi e capannoni,con un'impennata, rispetto al 2007, dell'88%.

Sulla carta gli impegni del nuovogoverno promettono di andare in una direzione di ricrescita del pianoeconomico nazionale: tagli sui mega stipendi dei manager pubblici,aumenti in busta paga, riduzioni sui costi della politica edeliminazione degli enti inutili, ma questi aumenti, Tasi, Tari eImu, su un bene di prima necessità come la casa, un po' diperplessità la lasciano, staremo a vedere.