Nuovo colpo di scena per la Tasi. Contro l'iniziale volere dei Comuni (che rischiano di restare senza soldi in cassa per diversi mesi), ilGoverno ha deciso di rinviare il saldo della prima rata a settembre, laddove lealiquote non siano ancora deliberate.
La notizia è arrivata dopo un incontro tecnico tra iprincipali rappresentati dei Comuni ed il Governo centrale, visto che laprossimità della scadenza imponeva che fosse presa una decisione definitiva. La proroga non è quindi per tutti e ogni singolo contribuente dovrà verificare la propria posizione individuale.
Il punto dellasituazione
Con la proroga il contribuente potrà rimandare il pagamentoa settembre, ma solo se residente in uno dei Comuni che entro il 23 maggio non avràdeliberato le aliquote e fissato le eventuali detrazioni. Si tratta di circa 7000 luoghi di residenza, che a tutt'ora mancano di una specifica delibera.
La proroga non è comunque per tutti. Per i proprietario di seconde case e per gli altri casi lascadenza resterà fissata al 16 giugno, in concomitanza con gli adempimenti fiscali di metà anno.
Il ritardo dei Comunie l’incertezza del contribuente
La Tasi è stata introdotta secondo il fine di garantiremaggiore equità per i contribuenti, ma la situazione è divenuta tale che si puòormai parlare di un vero e proprio caso politico.
A causa della tornata elettorale locale, soloil 10% dei Comuni ha già deliberato le aliquote.
Uno dei problemi principali riguardo il numero dicombinazioni tra aliquote e detrazioniche è possibile generare; si rischia di avere decine di migliaia di casidiversi. Al cittadino tocca così districarsi tra rendite catastali, moltiplicatori,aliquote e detrazioni.