Si sa che la tassa del canone Rai risulta essere quella più odiata dagli italiani e la prospettiva di doverla pagare fa rizzare i capelli. Ebbene i dati relativi all'evasione della tassa sono particolarmente rilevanti: si parla del 25% con 450 milioni di euro all'anno di mancata riscossione, con 4,7 milioni di abbonati e un gettito pari a 1,7 miliardi di euro. Matteo Renzi sta studiando una riforma che, con tutta probabilità, verrà presentata a partire dal prossimo mese di ottobre, attraverso la quale si vorrà garantire il pagamento del canone Rai. Vediamo più da vicino di che cosa si tratta.
Governo Renzi, riforma canone Rai, da ottobre diventerà una tassa progressiva
La riforma del canone Rai, così come sta per essere studiata dall'esecutivo e che potrebbe essere presentata in autunno, prevede l'introduzione di un importo variabile, collegato alla capacità di spesa delle famiglie.
Il pagamento del canone Rai diventerebbe così una tassa progressiva. Più le famiglie avranno 'dimostrato' di avere capacità di spesa (nonchè di reddito percepito naturalmente), più il canone televisivo assumerà i connotati di un vero e proprio balzello. Naturalmente, chi nasconderà abilmente i redditi al fisco ne sarebbe praticamente esentato. Non è finita qui.
In più, ogni anno lo Stato garantirà un assegno alla televisione a titolo di contributo diretto per le attività di servizio pubblico come quello che è stato introdotto in Europa.
Tanto per fare un esempio, in Francia i canali statali non trasmettono spot pubblicitari nella fascia oraria che va dalle ore 20 alle 6 del mattino e dovranno tagliarli del tutto a partire dal gennaio 2016. Come compensazione per i mancati introiti, lo Stato assicura un suo assegno, finanziato da una tassa sulle imprese che fanno pubblicità in tv e da una seconda tassa.
Anche l'Italia intenderà allinearsi con gli standard europei?
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