Ieri 16 giugno 2014 era l'ultimo giorno utile per il pagamento entro i termini previsti dalla legge della prima rata di Tasi e Imu, la seconda scadrà invece il 16 dicembre. Ricordiamo che la Tasi, ovvero la tassa sui servizi indivisibili dei comuni (quali illuminazione pubblica, pulizia delle strade...), doveva essere pagata da tutti i proprietari di immobili, oltre che parzialmente dagli inquilini, entro il 16 giugno solamente nei municipi che avevano deliberato le aliquote entro il 23 maggio, per tutti gli altri la scadenza è posticipata al 16 ottobre 2014. 

Per quanto riguarda l'Imu, relativa questa volta alle sole abitazioni diverse dalla prima casa oltre che a negozi, capannoni e uffici, doveva essere pagata in tutti i comuni: nei casi in cui non fosse stata deliberata l'aliquota, restava valida quella dell'anno precedente.

Se Tasi e Imu non sono state pagate puntualmente, è possibile farlo in ritardo?

Non tutti i contribuenti italiani sono riusciti a pagare Imu e Tasi nei termini previsti dalla legge: spesso le lunghe code o una dimenticanza, nonché una situazione economica difficile non hanno permesso di rispettare i termini. Per tutti loro è comunque possibile adempiere alla scadenza tardivamente anche se con una piccola sanzione: per trenta giorni si può effettuare il pagamento con l'aggiunta dello 0,2% per ogni giorno di ritardo aggiungendo l'1% degli interessi su base annua.

Trascorso il mese, ovvero dopo il 16 luglio 2014, la sanzione sale al 3% per ogni giorno mentre permangono costanti gli interessi dell'1% annui.