Questo autunno sarà particolarmente caldo a livello economico per le famiglie italiane, le nuove tasse, i libri scolastici, la tassa sulla casa, per non parlare delle tariffe sui rifiuti e le bollette di luce e gas. Le due associazioni principali Adusbef e Federconsumatori, hanno stimato un carico complessivo a carico dell'utenza pari a 2000 euro nonostante il potere d'acquisto degli italiani sia ormai giunto al -13,4% dal 2008. A partire da settembre infatti le famiglie italiane dovranno fare i conti con una marea di pagamenti a cominciare dalla Scuola per la quale saranno spesi circa 231 euro di media, tra i testi scolastici e l'occorrente necessario agli alunni è stata stimata una spesa complessiva di circa 780 euro.

Per quanto riguarda le mense scolastiche per le quali in alcuni casi non se ne può fare a meno, la stima supera di poco i 200 euro, la media della prima tassa universitaria è di circa 330 euro, mentre quella di luce, gas e telefono, supera di poco i 450 euro di media.

La scadenza della prima rata della Tasi è il 16 settembre prossimo per quanto riguarda i Comuni che non hanno ancora stabilito le aliquote. La previsione è molto amara e si pensa che i calcoli effettuati dalla Uil, dicono che nella maggior parte dei casi il costo della Tasi sarà superiore a quella dell'Imu del 2012 a causa dei tagli economici che gli Enti Locali hanno dovuto subire. Le città dove si pagherà la Tasi più alta sono: Genova, La Spezia, Ferrara, Siracusa, Milano, Pistoia, Palermo, Sassari, Bergamo, Savona, Mantova e Macerata.

Saranno due mesi difficilissimi dal lato economico per tutte le famiglie italiane, è proprio il caso di dire che pioverà come sempre sul bagnato, l'economia familiare infatti è già stata molto penalizzata a causa delle restrizioni previste dai vari Governi che si sono succeduti in particolar modo negli ultimi quattro anni, adesso gli italiani devono ancora fare i conti con le ultime novità appena esposte, cercando di far quadrare in qualche modo i conti, un compito molto ma molto complicato, soprattutto per le famiglie monoreddito e ancor peggio per le famiglie senza lavoro.