Archiviata la Tasi 2014, per la quale resta comunque in piedi il problema connesso a sanzioni e interessi per i pagamenti effettuati in ritardo, è adesso il turno della Tari 2014, la tassa sui rifiuti che a partire da quest’anno ha sostituito la Tares. Parte integrante dell’IUC, la Tari 2014 non sta comunque arrecando i problemi portati dalla Tasi, in primis per va del fatto che i cittadini non sono tenuti ad effettuare il calcolo in autonomia: sono i Comuni a farsi carico della cosa, provvedendo ad inviare il bollettino precompilato con la cifra da dover versare.

Il calcolo della Tari 2014 è comunque complesso da effettuare: la procedura tiene conto di alcuni parametri conteggio che vengono stabiliti dagli stessi Comuni, i quali poi provvedono ad incrociare quanto statuito con altri fattori. Nell’effettuare il calcolo della Tari 2014 occorre comunque produrre un distinguo tra le utenze domestiche e le utenze non domestiche che vengono classificate sulla base delle 30 categorie merceologiche individuate ai sensi del D.p.r. 158/99: per quest’ultime, in molti casi, la Tari 2014 assumerà i contorni di una vera e propria stangata, con i casi di Genova e Padova a stagliarsi sugli altri per via di una situazione insostenibile. Cerchiamo adesso di entrare più nel dettaglio, tentando di capire come si calcola la Tari 2014 e quali siano i parametri per il conteggio: è importante tenere presente che la scadenza nella maggior parte dei casi è fissata al 31 ottobre, ma non per tutti i Comuni vale lo stessa deadline.



Tari 2014, calcolo e parametri conteggio: scadenza fissata al 31 ottobre, acconto proibitivo per numerose utenze non domestiche

L'importo totale della Tari 2014 è dato da due componenti: una fissa e una variabile. La prima è calcolata in base al costo del servizio di igiene urbana, la seconda è invece parametrata al costo del servizio di raccolta, trasporto, trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti. In linea generale, i Comuni stabiliscono una quota fissa a mq ed una variabile: questo dato, per quanto riguarda la Tari 2014 calcolata in riferimento alle utenze domestiche, va incrociato con altri tre parametri conteggio: superficie calpestabile, grandezza dell’immobile e numero di componenti familiari che abitano lo stesso, questo in un’ottica di rispetto del principio ‘chi inquina paga’ (ragione d’essere del tributo prevista anche dall’UE). Il calcolo della Tari 2014 riferito alle utenze non domestiche tiene invece conto della tariffa fissa unitaria corrispondente alla categoria di appartenenza (il totale delle categorie merceologiche conteggiate, come accennato, ammonta a 30). Parlando delle cifre, la Tari 2014 peserà molto per le utenze non domestiche, con i commercianti in particolare di Genova e Padova ad essersi detti sconcertati: nel capoluogo ligure si è arrivati a minacciare la creazione di sistemi di smaltimento dei rifiuti alternativi a quelli adottati dal Comune, nella città veneta un negoziante su due ha invece sottolineato di non essere nelle condizioni economiche di poter versare l’acconto Tari 2014. Di per se la Tari 2014 non ha segnato grandi incrementi rispetto alla Tares, ma osservata sul lungo periodo la tassa sui rifiuti è cresciuta notevolmente (oltre il 20% negli ultimi 4 anni). In chiusura vorremmo fare una precisazione sulla scadenza della Tari 2014: la Legge fissa un minimo di due rate semestrali, ma al di là di questo range sono i Comuni a stabilire in piena autonomia il numero di rate e scadenze (si arriva persino a 4 rate in alcune circostanze); se desiderate continuare a rimanere aggiornati su Tari 2014 e tasse in generale vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.