Tasi e Tari 2014 continuano ad occupare gli incubi degli italiani: lo stato di ‘sconforto’ dei circa 15 milioni di contribuenti chiamati a versare la prima rata della Tasi 2014 proseguirà almeno fino al 16 ottobre, quando i termini per il versamento risulteranno ufficialmente scaduti. La Tasi 2014 sta creando parecchi problemi soprattutto per quel che concerne il capitolo connesso al calcolo del tributo, che i contribuenti sono chiamati a compiere in totale autonomia; discorso leggermente diverso per la Tari 2014, in merito alla quale a preoccupare non è il calcolo (le amministrazioni comunali invieranno infatti il bollettino con l’importo Tari da dover pagare direttamente a casa dei contribuenti) quanto piuttosto l’ammontare. La Tari 2014 rischia infatti di divenire una vera e propria stangata soprattutto per negozi ed attività commerciali (a Genova i negozianti hanno minacciato la creazione di metodi di smaltimento dei rifiuti alternativi a quelli comunali mentre a Padova un commerciante su due ha dichiarato di non essere in condizione di poter versare la Tari 2014 perché troppo onerosa), laddove per le utenze domestiche la situazione pare invece equilibrata: solo in alcuni casi l’acconto Tari 2014 risulterà infatti maggiore rispetto a quanto versato in regime di Tares.

Tasi 2014, calcolo, scadenza, detrazioni e compilazione F24: la stangata è servita

Le procedure sottese al calcolo della Tasi 2014 non paiono complesse: la prima operazione da effettuare è la rivalutazione della rendita catastale al 5%, dopo di che bisognerà moltiplicare il risultato per un coefficiente che varia da immobile a immobile, moltiplicare nuovamente il tutto per le aliquote Tasi 2014 e infine scomputare le detrazioni. Il tributo va versato tramite F24 scaricabile e compilabile online una volta effettuato l’accesso al portale di amministrazionicomunali.it; la procedura risulta totalmente guidata dal software che indica passo passo quali spazi riempire e come. Il database contiene numerose aliquote Tasi 2014, ma non tutti i Comuni risultano censiti: laddove manca il riferimento all’aliquota il software mette comunque a disposizione la delibera di riferimento, documento all’interno del quale è possibile trovare tutta una serie di dati indispensabili per il calcolo della Tasi e per la compilazione dello stesso modello F24. Al termine della procedura bisognerà cliccare su ‘stampa F24’, con una copia in formato PDF che rimarrà comunque salvata sul vostro pc. Come accennato in apertura a proposito della Tari, anche la Tasi 2014 rischia di divenire una vera e propria stangata: per gli immobili con rendita catastale al di sotto e fino a 500 euro, in otto capoluoghi la Tasi 2014 peserà più della vecchia Imu: è il caso ad esempio di Venezia (194 euro di Tasi 2014 contro i 136 euro di Imu), L’Aquila (168 contro 111) e Palermo (243 contro 203).

Tari 2014, calcolo e scadenza: stangata per le imprese, utenze domestiche risparmiate

La Tari 2014 sembra invece aver ‘risparmiato’ le utenze domestiche, con numerose famiglie che pagheranno acconti non molto superiori al regime Tares; discorso diverso per le imprese, chiamate a fare i conti con un acconto di settembre salatissimo e ben superiore all’importo Tares. In linea generale, la tassa sui rifiuti è salita del 20% in 5 anni, un’enormità. Come accennato i contribuenti non sono tenuti ad effettuare il calcolo della Tari 2014: sono i Comuni a computare l’importo stilando due parametri (una quota fissa per mq ed una variabile) che vengono poi incrociati con tre tipi di dati: grandezza dell’immobile, superficie calpestabile e numero dei membri che lo abitano. Anche la scadenza della Tari 2014 dipende da Comune a Comune: in molti hanno optato per le quattro rate (in numerose amministrazioni la terza scade ad ottobre), altri per tre, altri ancora si sono basati sul limite stabilito dalla Legge (due rate semestrali). Se desiderate rimanere aggiornati su Tasi e Tari vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.