L'aveva promesso, ed è arrivato. E' il progetto di riforma del Governo, che vedrà una vera e propria rivoluzione della società della televisione italiana. Da gennaio infatti quasi tutto cambierà, a partire dal discusso canone tv, che fino allo scorso anno ammontava a circa 114 euro l'anno. Sarà invece di 65 euro l'importo da pagare a fine gennaio, quasi la metà degli anni precedenti, e arriverà nella bolletta della luce, con una piccola rivoluzione: sarà obbligatorio pagare quei 65 euro, che dovranno essere versati nelle casse dello Stato a prescindere dal fatto che uno abbia o non abbia una televisione in casa.

E si pagherà un canone per ogni casa.

Come rivela poi il quotidiano La Repubblica, che ha riportato il progetto di riforma in un articolo uscito questa mattina, il Governo sta studiando un provvedimento da approvare nel caso si ci rifiutasse di pagare: ovvero l'inserimento della bolletta dell'elettricità nella dichiarazione dei redditi.

A cambiare, oltre al canone, è anche la società Rai dall'interno: via il direttore generale, da gennaio arriverà un amministratore delegato, un nuovo Marchionne "pubblico". E cambia anche il consiglio di amministrazione dell'azienda: si passerà da 9 a 5 consiglieri, anche se verranno sempre eletti dal Parlamento. Ma una delle grandi novità è il contratto di servizio pubblico, che finora è stato a rinnovamento triennale e scadrà a fine 2016.

Il Governo vuole anticipare questa scadenza a gennaio 2015, quando entrerà in vigore il provvedimento della nuova Rai, e rendere il contratto decennale.

Cosa vuol dire questo? Che la Rai, una delle più grandi società italiane a partecipazione pubblica, diventerà per tutti gli aspetti più simile ad un'azienda privata. E' la logica dell'amministrazione a cambiare.

Ma il passo avanti del Governo si porterà avanti altre piccole rivoluzioni: come ha annunciato Enrico Morando, viceministro dell'economia, l'aliquota Iva sugli e-book scenderà dal 22 al 4% , ed è stato pensato un aumento delle imposte sulle rendite dei fondi pensione, compreso un ripensamento del Tfr.