La rivoluzione del Canone Rai è in pieno svolgimento e, come ogni rivoluzione che si rispetti, sta generando non poca confusione e molte incertezze sul futuro, soprattutto da parte dei contribuenti. Con la riforma, l'imposta legata alla televisione di Stato sarà collegata alla bolletta dell'energia elettrica inerente la prima abitazione, a prescindere da quanti o quali apparecchi si abbiano in casa o si utilizzino. Ebbene, pare che al vaglio dell'esecutivo ci sia anche l'ipotesi di ampliare il versamento del canone Rai alle seconde case disabitate o sfitte.

Il canone Rai si pagherà anche su seconde abitazioni sfitte?

Fino ad oggi, il pagamento del canone era legato al possesso di un apparecchio televisivo.

Con la riforma in arrivo, invece, basterà avere un qualsiasi dispositivo elettronico in grado di captare segnali radio o televisivi, quindi anche uno smartphone o un tablet, per essere inseriti tra coloro che dovranno pagare l'imposta. L'importo del canone (che dovrebbe essere fra i 58 e gli 80 euro, quindi più basso rispetto agli attuali 113), sarà collegato alla bolletta dell'energia elettrica, e l'ulteriore novità che il Governo Renzi vuole introdurre è quella di non riscuotere la tassa solo sulle prime abitazioni, ma pure sulle altre, anche se sfitte o disabitate. In questo modo, l'esecutivo conta di recuperare circa 300 milioni di euro in più rispetto a quanto ad oggi entrerebbe nelle casse di Viale Mazzini.

Se dovesse andare in porto questo ampliamento del canone anche alle seconde (o terze) abitazioni, dovrà essere poi il cittadino a dimostrare di non avere, in altri appartamenti, apparecchi legati alla radiotelevisione. Sarà necessario inviare una raccomandata alla Rai per contestare l'imposta e, a quel punto, la Guardia di Finanza sarà autorizzata a controllare che nell'abitazione segnalata dal contribuente davvero non ci siano dispositivi in grado di captare i segnali televisivi.

Saranno previste delle esenzioni per le fasce di reddito più basse, al momento si parla dei nuclei familiari al di sotto dei 7500 euro annui.

Reazioni, dubbi e polemiche sul nuovo Canone Rai

Oltre ad alcuni partiti come la Lega Nord e il Nuovo Centro Destra, anche l'Autorità per l'energia ha espresso molte riserve circa la riforma del canone Rai che verrà associato alle bollette della luce.

L'ente ha parlato di "modalità impropria di riscossione", mettendo in guardia dal pericolo di generare confusione nei contribuenti per le varie voci che troverebbero all'interno delle fatture. Inoltre, il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, ha lanciato già un primo allarme, facendo notare che i costi di gestione diventerebbero in molti casi enormi. Non sono questi gli unici quesiti: innanzitutto, ci si chiede, se un contribuente dovesse decidere di non pagare il canone ma solo il prezzo dell'energia elettrica, cosa accadrebbe? Gli staccherebbero la luce? E chi dovrà controllare eventuali ritardi nei pagamenti, l'azienda elettrica, o la Rai che però non riscuoterà più direttamente l'imposta?

A tutto ciò, si va ad aggiungere l'eventuale novità dell'allargamento del previsto pagamento su seconde o terze case, anche se inutilizzate, che va ad alimentare ulteriormente il fuoco delle polemiche.