Nuova sanatoria Equitalia: come non pagare le cartelle esattoriali di importo pari o inferiore a 300 euro che verranno automaticamente "cancellate". Se un contribuente ha ricevuto più cartelle di importo fino a 300 euro, il debito di ciascuna di queste cartelle di pagamento verrà azzerato. La previsione di questo ultimo condono è contenuta nel comma 52 dell'art. 2 della Legge di Stabilità 2015, destinata a modificare il "piano organizzativo" posto in essere da Equitalia, relativo ai crediti arretrati vantati dall'agente della riscossione.

In cosa consiste esattamente questo condono?

E chi può beneficiarne?

Equitalia, come noto, è l'agente della riscossione che opera per conto dell'amministrazione finanziaria dello Stato e di altri enti pubblici come l'Inps, i Comuni, le Province e le Regioni. È tenuta, ad esempio, a riscuotere il pagamento della tassa automobilistica (bollo) non pagata dai contribuenti, per conto della Regione, oppure l'Ici, Tasi per i Comuni; ed ancora l'omesso pagamento di imposte di registro per conto dell'agenzia delle entrate, ecc. Per meglio gestire la riscossione, Equitalia dovrebbe inoltrare all'ente creditore, con cadenza triennale, una relazione contenente l'indicazione delle cartelle e dei rispettivi crediti che non è riuscita a riscuotere, e che vengono, pertanto, definite "inesigibili" (ad esempio perché il debitore non ha beni da aggredire attraverso il pignoramento).

Ricevute le cartelle cosiddette "inesigibili", l'ente creditore controlla che Equitalia abbia esperito tutti i mezzi possibili per recuperare il credito vantato e, se è effettivamente così, l'ente creditore (Comuni, Regioni, Agenzia delle Entrate, ecc.) cancella il debito riportandolo come "perdita".

Tuttavia, il suddetto controllo triennale non è mai partito effettivamente, in quanto sempre prorogata la data di avvio (l'ultimo rinvio è slittato al 31 dicembre 2014), tant'è che ora le cartelle inesigibili da verificare sono talmente tante (per un valore di circa 545 miliardi di euro) che si è deciso di portarle a perdita poiché risulterebbe impossibile da controllare tutte in pochi anni.

Pertanto, visto che il prossimo rinvio scade il 31 dicembre 2014, da gennaio 2015 gli uffici degli enti creditori (Comuni, Regioni, Agenzia delle Entrate, ecc.) dovrebbero essere inondate da cartelle inesigibili da verificare, con il rischio concreto di paralizzare l'attività amministrativa dei vari enti.

Per tale ragione si è deciso quindi di risolvere a monte la questione, effettuando i controlli prima sulle cartelle più recenti, che presentano possibilità di essere recuperate, e rinviare a data da destinarsi la verifica su quelle più vecchie.

Il calendario delle verifiche è così ripartito: entro il 2017 Equitalia dovrebbe inviare all'Erario, all'Inps ed agli altri enti pubblici i ruoli iscritti nel 2014; entro il 2018 i ruoli del 2013, e così via andando a ritroso fino all'anno 2000 (verifiche nel 2031!). Ad ogni buon conto, atteso che la mole di cartelle esattoriali è davvero insormontabile, con l'art. 2 , comma 52 della Legge di Stabilità, si è stabilito che, in virtù dei principi di economicità dell'azione amministrativa e buon andamento, dette verifiche siano limitati ai crediti superiori ad euro 300,00: tutte le cartelle che riportano un debito pari o inferiore a 300,00 euro saranno invece automaticamente eliminate.