Il 2015 sarà un anno molto impegnativo dal punto di vista del pagamento delle tasse per quello che riguarda gli italiani. Questo perché sono previsti una serie di aumenti che colpiranno un po' tutti. Soprattutto ad essere ancora una volta tra i più colpiti vi saranno Partite Iva, autonomi e imprese. Questo almeno è quello che emerge da un recente studio della Cgia di Mestre. In assoluto i più colpiti come già successo del resto in passato sono le partite Iva con gestione separata dell'Inps. Per questi avverrà una vera e propria stangata. Questo in quanto l'aliquota da pagare per loro passerà dal 27,72% al 30,72%.

Duro colpo anche per le bollette dell'acqua che quest'anno aumenteranno mediamente del 4,8%.

Benzina e gasolio salvi

Rinviato invece per fortuna di 12 mesi l'aumento della fiscalità su Benzina e Gasolio. I pedaggi autostradali aumentano in media dell'1,32% ma in alcuni casi anche molto di più. I contributi previdenziali di commercianti e artigiani passano dal 22,20 al 22,65% per i secondi mentre per i primi dal 22,29 al 22,74%. Brutte notizie anche per quello che riguarda la tassazione sui fondi pensione che aumenta passando dall'11% al 20%. L'inasprimento è comunque mitigato da un credito d'imposta pari al 9%. Le tasse tanto per cambiare aumentano anche sugli alcolici.

I beni più colpiti dall'aumento delle tasse

La più colpita stavolta è la birra che vede le sue accise crescere fino a 3,04 euro per ettolitro. Aumentano anche le accise sugli alcolici intermedi e sui super alcolici. Anche la tassazione sulle rivalutazioni del TFR subisce un aumento dall'11% al 17%. Infine brutte notizie anche per tutti coloro che per riscaldare le proprie abitazioni si erano convinti ad utilizzare il pellet per risparmiare nei consumi. Infatti occorre segnalare un ingente aumento dell'Iva sul Pellet che da gennaio 2015 è passata dal 10 al 22%. Insomma una vera e propria caterva di aumenti molto ricca e variegata che colpisce un po' tutti i contribuenti italiani già tartassati in precedenza.