Entrerà presto in vigore quella che è stata definita "tassa sui morti", trovata dell'attuale Governo che ha come scopo quello di regolare le attività funerarie ma che avrà inevitabilmente come risultato quello di aumentare le spese e gli oneri per i funerali. Il Senato infatti sta discutendo, in questi giorni, un disegno di legge ad hoc.

Di cosa si tratta?

Innanzi tutto si applicherà l'IVA ai servizi funebri che fino ad oggi risultano esenti. Si sta valutando l'aliquota da applicare che dovrebbe essere il 10% e nello stesso tempo si aumenteranno le detrazioni per le spese funebri da inserire nel 730.

Per le famiglie meno abbienti però nessuno sconto in più in sede di dichiarazione dei redditi, perché queste hanno già detrazioni che coprono l'imposta. In altri termini se oggi per un funerale spendiamo 5.000 euro, da domani ne potremmo spendere 5.500. Inoltre verrà creato il contributo fisso di 30 euro a funerale per finanziare vigilanza e controllo e poi aumenteranno i vincoli per le aziende funebri che in base al numero di funerali che effettuano si dovranno munire di un certo numero di addetti e di carri funebri. Ai 5.500 euro di cui parlavamo prima quindi, si dovrebbe aggiungere l'inevitabile aumento dei costi che le agenzie di pompe funebri caricheranno ai clienti per far fronte all'aumento di oneri a loro carico.

Dopo il funerale la successione, altre spese?

Poveri eredi, già la perdita di un caro è dolorosa, figuriamoci poi con tutti i soldi che si devono sborsare. Quando si è chiamati all'eredità, la singola quota trasferita ad ogni erede è soggetta alla tassa sulle successioni. Le tasse di successione sono pagate sull'attivo ereditario e cioè beni immobili, beni mobili di qualsiasi tipo tranne i veicoli iscritti al PRA, soldi, e gioielli.

Come si calcola la successione

Con la legge di stabilità è stata apportato l'aumento della soglia oltre la quale non si è tenuti a presentare la dichiarazione, che è passata da 25mila euro a 100mila. Il valore dei beni su cui calcolare l'imposta (base imponibile), quando si eredita un immobile, è data prendendo a riferimento la rendita catastale rivalutata del 5% e poi moltiplicata per dei coefficienti specifici in base al tipo di immobile.

L'aliquota da applicare varia a seconda del grado di parentela con il defunto: per esempio il 4% se ad ereditare sono coniuge e figli, il 6% se sono fratelli e sorelle e l'8% per gli altri parenti. Oltre all'imposta di successione ci sono le imposte ipotecaria e catastale, rispettivamente del 2% e del 1 % rispetto al valore degli immobili con un importo minimo di 200 euro per imposta.