Anche l'Agenzia delle Entrate manifesta alcune preoccupazioni per quanto concerne le modalità di pagamento del Canone Rai 2016. I responsabili dell'ente affermano infatti che queste novità sul canone presentano degli elementi di 'criticità'. Infatti onde evitare errori, è necessario che l'Erario conosca tutti i dati concernenti la famiglia anagrafica dell'utente. Pertanto è necessario che i comuni facciano la loro parte al fine di comunicare tutti i dati in loro possesso all'agenzia delle entrate. Questo in maniera da determinare con precisione chi deve pagare il Canone e chi no.
Insomma la preoccupazione di errori non ci sarebbe solo per i consumatori e per le aziende elettriche, chiamate a far pagare in concreto questa imposta.
Alcuni chiarimenti dall'Agenzia delle Entrate
L'Agenzia delle Entrate dunque ammette che al momento l'individuazione della famiglia anagrafica risulta un'operazione assai complessa. Questo è stato oggi sottolineato dal direttore gestione tributi dell'Agenzia Paolo Savini, convocato in audizione dalla Commissione Anagrafe Tributaria. Savini ha pure chiarito che presupposto per il pagamento è il possesso di almeno un apparecchio televisivo, dunque restano esclusi dal pagamento del Canone Rai 2016 tutti coloro che non abbiano alcuna tv a casa, sebbene provvisti di pc, notebook, smartphone o Tablet.
Per garantire una corretta gestione delle modalità di pagamento di questa imposta si dovranno incrociare moltissimi dati, escludendo ad esempio coloro che pur essendo in possesso di più case devono pagare una sola volta e coloro che sono esentati essendo over 75 con reddito inferiore ai 7 mila euro.
I consumatori sul piede di guerra
Insomma si tratta di una situazione abbastanza complicata per il Canone Rai 2016.A questo punto si spera nel regolamento che dovrebbe essere pubblicato a breve, afinche questo possa contribuire a rendere il tutto più semplice. Le associazioni dei consumatori, già allarmate da parecchi mesi per via di questa situazione, dopo le dichiarazioni provenienti dall'Agenzia delle entrate sono sul piede di guerra. L'Unc denuncia la possibilità di errori, che coinvolgerebbero non meno di 5 milioni di famiglie.