Le detrazioni delle spese sostenute per la retribuzione di badanti e baby sitter potrebbero presto aumentare. E’ stato presentato dal Partito Democratico un disegno di legge per aumentare le detrazioni sul lavoro domestico e di assistenza familiare, con lo scopo di arginare il fenomeno del lavoro ‘nero’, particolarmente diffuso nel settore, e sostenere le famiglie che hanno la necessità di ricorrere a questo tipo di collaborazioni.
La proposta è stata presentata dalla prima firmataria, Patrizia Maestri, dal vice capogruppo Pd in commissione Finanze, Silvia Fregolent, dal vicepresidente di Assindatcolf, Andrea Zini, e dal presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, che ritiene la proposta utile a sostenere le famiglie per le quali le spese per badanti e baby sitter è diventata una necessità.
La proposta di legge: come cambierebbero le detrazioni per badanti e baby sitter
Secondo il ddl presentato dal Pd, le detrazioni per il lavoro domestico e di assistenza familiare dovrebbero passare dagli attuali 1.549,37 euro a 2.500 euro per quanto riguarda l’importo massimo deducibile, e da 2.100 a 4.000 euro per quanto riguarda l’importo massimo detraibile. Si prevede, inoltre, l’innalzamento della soglia al di sotto della quale è possibile usufruire delle detrazioni da 40.000 a 50.000 euro.
Particolarmente importante anche la prevista restrizione della possibilità dell’utilizzo dei voucher, spesso impiegati come copertura del ‘nero’, spingendo verso un maggiore utilizzo della contrattualizzazione ordinaria.
La famiglia come datore di lavoro
Il disegno di legge sulle detrazioni per il lavoro domestico va nella direzione, secondo i deputati Pd che hanno presentato la proposta, del riconoscimento della famiglia come datore di lavoro che, attualmente, si ritrova a sostenere tutti gli obblighi e gli oneri gravati per legge sul lavoro dipendente senza beneficiare di altri sostegni da parte dello Stato se non quello di una deducibilità parziale degli oneri previdenziali e della detraibilità delle spese sostenute per l'assistenza dei soggetti non autosufficienti limitata al 19 per cento.