Equitalia, che chiuderà entro il 2018, forse inglobata nell’Agenzia delle Entrate, diventerà mente e braccio del sistema fiscale e tributario italiano. Questo nell’idea del Premier Matteo Renzi sul tema della riforma della riscossione. L’annuncio che pochi giorni fa il Premier rese pubblico sul web è diventato un tormentone tra milioni di contribuenti. In attesa che dalle parole si passi ai fatti, oggi ci sono già numerose novità che riguardano gli italiani alle prese con debiti verso il Concessionario alla riscossione e molte di loro possono risultare davvero di aiuto a soggetti in difficoltà.

Nuove rate e nuovi importi

Il 31 maggio scade una importante possibilità che la Legge di Stabilità ha concesso a chi ha debiti con Equitalia. Infatti coloro che intendevano rientrare in un piano di dilazione che per difficoltà avute, non erano riusciti a seguire negli anni passati, potevano essere riammessi al pagamento dilazionato. In parole povere, i contribuenti a cui Equitalia aveva concesso un piano di rientro a rate, da cui erano decaduti perché non erano riusciti a far fronte ai pagamenti, potevano essere riammessi pagando una rata del debito entro la fine di maggio.

Questo quanto inserito nella manovra di autunno dello scorso anno, la Legge di Stabilità 2016 in vigore dal 1° gennaio. A dire il vero, non tutti i piani di dilazione decaduti potevano essere riattivati, ma solo quelli relativi a debiti per le imposte dirette, come IRPEF, IRAP e così via e solo per piani decaduti nei tre anni precedenti il 2015.

Sempre per quanto riguarda le rate, adesso Equitalia inizierà ad inviare a casa dei contribuenti cartelle che oltre ad avere il bollettino classico per il pagamento in unica soluzione, avrà anche un piano di dilazione già precalcolato dal concessionario. In parole povere Equitalia offrirà ai debitori un rientro rateale soltanto da accettare.

Naturalmente questa novità si applica solo a debiti inferiori a 50mila euro. Inoltre, cambia il taglio minimo delle rate concesse dall’Ente, che da 100 euro di importo, per facilitare la vita ai contribuenti, scenderà a 50 euro.

Condoni e sanatorie possibili?

La notizia che Renzi voglia mettere la pietra tombale all’Ente per la riscossione aveva fatto pensare che fosse preludio ad un condono di massa.

La speranza era che, se la promessa diventasse realtà, per evitare problemi di prescrizione e ritardi dovuti al passaggio da un meccanismo di riscossione ad un altro, il Governo potesse avviare un condono per i vecchi ruoli, in modo da concepire una specie di “anno zero”. A dire il vero un condono non è mai stato previsto e non se ne è parlato per niente. L’unica cosa che gli somiglia, con le dovute differenze è la rottamazione dei ruoli per la quale è stata da tempo depositata una proposta in Parlamento. Depositata in Commissione Finanza al Senato, si attende il via libera parlamentare che permetterà a soggetti in difficoltà momentanea o più radicata, di evitare di pagare parte delle cartelle.

Infatti questa sanatoria consente di abbattere i costi degli interessi, delle sanzioni e dell’aggio di Equitalia. Con l’approvazione di questo sconto di debito, il contribuente sarà tenuto in pratica a pagare solo quanto dovuto per il tributo o la tassa che non ha pagato, senza il surplus di esborso dovuto agli elementi accessori della cartella. Anzi, se si escludono omessi versamenti di IVA o di contributi INPS, per tutti gli altri tributi, si pensa di abbatterli del 25% nei casi di temporanea difficoltà o del 5% per i casi meno gravi.