Da poco ai contribuenti italiani è stato concesso di poter iniziare a compilare, correggere ed inviare il 730, il primo modello fiscale in ordine cronologico che serve ai cittadini per regolare la propria posizione fiscale con l’Agenzia delle Entrate. Anche se largamente conosciuta, pubblicizzata e discussa, la materia non è di semplice lettura perché tra oneri detraibili, spese deducibili, familiari a carico e così via, gli errori possono essere tanti. Purtroppo, il Fisco in questi casi, tutto è tranne che benevolo e spesso gli errori possono essere pagati a caro prezzo, con un vero e proprio salasso.

Ecco quindi a cosa prestare attenzione e quali sono gli errori che più comunemente fanno i contribuenti, soprattutto quelli relativi alle novità del 2016.

Familiari a carico o più datori di lavoro? Occhio al CU

La Certificazione Unica (CU) è il documento con il quale i datori di lavoro certificano stipendi erogati, trattenute effettuate ed ogni altra voce riguardante il rapporto di lavoro con il dipendente. Un errore comune a molti può essere quello della cattiva gestione di rapporti di lavoro multipli o di errata interpretazione dei dati presenti sulle CU. Quando un lavoratore, cambia lavoro in un anno fiscale (per il 2016 è il 2015), dovrebbe comunicare al nuovo datore di lavoro, i redditi percepiti con il o i precedenti.

Infatti, spesso in assenza di questa comunicazione, l’ultimo datore di lavoro potrebbe applicare aliquote fiscali più basse e concedere detrazioni maggiori di quelle spettanti senza effettuare i conguagli. In questi casi, oltre che la restituzione delle detrazioni non spettanti, il salasso viene completato da pesanti sanzioni e multe.

Stessa cosa per i familiari a carico perché bisogna sapere che il limite di reddito percepito da un familiare, per essere considerato a carico fiscalmente è di € 2.840,51. Se un figlio, nel 2015 ha percepito redditi superiori a quella cifra, bisogna toglierlo dai familiari a carico. Le detrazioni per lui spettanti, vanno restituite e sulla maggiore imposta da versare si pagano come sempre interessi e sanzioni.

Anche in questo caso sarebbe necessario comunicare al datore di lavoro di eliminare un familiare tra i carichi di famiglia non appena trova un lavoro che gli faccia superare il limite di reddito prefissato. Un altro intervento da fare è controllare i crediti di imposta che si utilizzano per pagare altre tasse, perché spesso ci si dimentica che i soldi non chiesti come rimborso, sono stati utilizzati per altri scopi. Richiederli nuovamente con la nuova stagione del 730 è una pratica che porta a rischiare anche qui, multe e interessi.

Scuola e case, altri problemi

Da quest’anno è possibile detrarre anche le spese per i figli che frequentano anche la scuola di infanzia di primo grado, il nido e gli asili.

La mensa scolastica è scaricabile, a condizione però che il Comune o a chi per lui si pagano la retta per la mensa, predisponga dietro richiesta, la certificazione attestante quanto pagato. Dimenticare di inserire i canoni di affitto anche se non percepiti in attesa della sentenza di sfratto, può essere rischioso per i padroni di casa che sono tenuti a indicarli tra i redditi percepiti anche se non incassati materialmente. Sempre per le locazioni, chi cede casa in affitto con un contratto a cedolare secca, deve indicarlo nel 730 in modo tale da non pagare il surplus fiscale che costerebbe un contratto di natura diversa. Non bisogna fidarsi nemmeno dei dati degli immobili posseduti e già inseriti nel 730 precompilato.

Il motivo è che spesso sono riportati in maniera errata o mancanti, soprattutto per immobili acquistati o avuti nell’ultima parte dell’anno 2015. Non inserire una casa di proprietà può far pagare una minore imposta che se successivamente dovuta sarebbe caricata di sanzioni o interessi. Occhio infine a case, proprietà detenute all’estero. Dimenticarsene e quindi non riportarle nel quadro RW del modello è un errore grave.