Quando Matteo Renzi dichiarò pubblicamente di voler chiudere Equitalia, sembrava la classica trovata per recuperare consensi da parte del Governo. La chiusura del tanto odiato concessionario per la riscossione sicuramente era una notizia che faceva contenti molti italiani alle prese con cartelle e notifiche. Con tutta probabilità, nella prossima manovra finanziaria che sarà presentata ad ottobre, Equitalia verrà cestinata definitivamente e verrà sostituita da un nuovo organismo che si dovrebbe chiamare Equientrate. Cosa cambierà per i cittadini e soprattutto cosa migliorerà e cosa peggiorerà per chi ha debiti col fisco?
Fusione tra Agenzia delle Entrate ed Equitalia
Una cosa di cui si può essere certi è che comunque vada sarà una vera rivoluzione. La fusione per incorporamento di Equitalia con l’Agenzia delle Entrate darà vita ad Equientrate che sarà il Concessionario per la riscossione con cui dovranno fare i conti gli italiani. La prossima Legge di Stabilità, o meglio Legge di Bilancio come si chiamerà a partire da quest’anno, sancirà la chiusura di Equitalia, ma non dichiarerà estinti i debiti che gli italiani avevano nei confronti del Fisco. Un vantaggio per i cittadini saranno sicuramente le problematiche che la riscossione potrebbe avere nella fase di transizione tra i due organismi. Più che un vantaggio si tratta di una speranza, cioè quella che non andando subito a regime la fase transitoria, molti atti e molte cartelle potrebbero superare i termini per i quali scatterebbe la prescrizione, cioè la scadenza della pretesa da parte del fisco.
Restiamo nel campo delle ipotesi perché ancora non è chiaro come funzionerà il processo di cambiamento.
Ancora più poteri per gli esattori?
Una cosa che potrebbe impattare negativamente sul cittadino è sicuramente il fatto che Equientrate avrà più potere e più facilità di azione di Equitalia. La riscossione, diventando interna all’Agenzia delle Entrate, faciliterà e velocizzerà le opere di contrasto all’evasione, anche quella presunta.
Se fino ad oggi il fisco arrivava ad Equitalia domo anni di controlli e richieste di pagamento autonome, adesso si passerà subito agli strumenti di riscossione coattiva. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate potrà sfruttare in pieno quello che ormai viene definito come “il Grande Fratello del Fisco”, cioè l’incrocio dei dati che ormai sono in mano all’Agenzia.
Immaginate cosa potrà fare un Ente che vanta un credito verso un cittadino ed ha in mano i dati dell’Anagrafe Tributaria, Conti Correnti Bancari e qualsiasi altra notizia sulle famiglie italiane.
Si risparmierà sul guadagno per l’Ente di riscossione?
Se l’aumento di potere in mano agli esattori non farà dormire sonni tranquilli ai contribuenti, bisogna anche dire che qualcosa di buono sicuramente ci sarà. Il guadagno che Equitalia si calcolava sulla cartella di pagamento, il famoso aggio, non avrà più motivo di esistere. Infatti, l’Agenzia delle Entrate, operando per conto suo non dovrebbe inserire un costo per la riscossione, ma solo eventuali interessi per ritardato pagamento. Ipotizzare che questi interessi aumentino sempre a discapito del cittadino è possibile, ma non dovrebbe succedere, perché anche l’Agenzia avrà il vantaggio di non doversi caricare le spese per l’incarico affidato all’Ente riscossore.
La rivoluzione quindi è pronta anche se c’è da fare i conti con il personale di Equitalia che va ricollocato all’interno delle Pubbliche Amministrazioni. Come fare è un esercizio difficile da ipotizzare visto che come sancisce la Costituzione, dovrebbe essere bandito un concorso, ma che riguarderebbe soggetti assunti per chiamata diretta ed assoggettati ad un contratto collettivo che col pubblico impiego centra poco, perché trattasi del CCNL dei bancari.