La Legge di Bilancio è entrata nel vivo del suo percorso che la porterà alla approvazione in Parlamento per fine anno. Lo stesso i vari decreti ad essa collegati, tra cui uno molto importante, quello fiscale. Si tratta del decreto che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 ottobre e che ieri sera ha avuto il via libera da parte del Senato. Ecco punto per punto cosa cambierà per gli italiani, dai privati alle imprese.

Le novità di Equitalia

Equitalia chiuderà i battenti ufficialmente dal prossimo luglio. Confermata dal Decreto Fiscale la norma che di fatto, manda in pensione il tanto odiato concessionario per la riscossione dei tributi.

I poteri e le funzioni di Equitalia passano ad Agenzia delle Entrate-riscossione, nuovo ente creato proprio in sostituzione del vecchio concessionario. Operazione questa rivolta a semplificare il rapporto dei contribuenti con gli enti a cui vanno pagate tasse e tributi, velocizzando le operazioni di riscossione. Gli scettici però sottolineano come il nuovo organismo con cui si avrà a che fare avrà maggiori poteri di Equitalia, avendo in mano i dati delle banche dati, dall’anagrafe tributaria fino ai conti correnti, avendo compito più facile nello scovare e recuperare soldi dagli evasori volontari, ma anche da quelli di necessità. Parte ufficialmente la rottamazione delle cartelle con una specie di sanatoria che elimina dagli importi dovuti interessi di mora e sanzioni.

Ai contribuenti che aderiranno, viene offerta la definizione agevolata dei vecchi ruoli e delle vecchie multe, quelle contratte a partire dal 2000. Possono aderire tutti i contribuenti, anche quelli che hanno già piani rateali o contenzioni aperti, ottenendo il ricalcolo del debito e nuove dilazioni di pagamento. Il debito ridotto sarà dovuto in 5 rate, le prime3 da pagare nel 2017 (2/3 del debito) e le altre 2 nel 2018.

Terremoto nel mondo delle Partite IVA

Nel 2017 stop ai tanto temuti studi di settore, o meglio cambio di natura per loro. Infatti, lo strumento diventerà di “compliance fiscale” e non più di tassazione. Peggiorano gli adempimenti IVA per le aziende e gli imprenditori. Siamo di fronte ad una stretta in questo senso, perché adempimenti fino ad oggi annuali, diventano trimestrali.

Aumento di costi e di burocrazia quindi, creati per combattere l’evasione, ma che finiscono per ingessare ancora di più la macchina burocratica, riempendo il calendario degli adempimenti per le imprese e causando un aumento di costi. Va sottolineato anche il potenziamento delle sanzioni in caso di errori, che portano le multe anche a 50.000 euro a fronte di errori di pochi euro.

Scadenze fiscali

È stata bocciata una proposta che chiedeva di far rimanere nel regime dei minimi i contribuenti che superavano di poco il tetto dei compensi fissati a 15mila euro. Per loro, niente importa forfettaria al 27%. Un altro provvedimento che viene confermato anche per il 2017 è la voluntary disclosure, cioè la possibilità di aderire all’emersione di capitali, pagando le tasse ma ottenendo sconti sulle sanzioni.

Si tratta di una sanatoria per le infrazioni commesse entro il 30 settembre 2016 con un condono per i reati di evasione dal punto di vista penale. Cambiano anche le scadenze per numerosi adempimenti fiscali, a tal punto da far sparire quello che veniva definito il “tax day” cioè il 16 giugno. Per evitare il caos delle richieste di proroga che ogni anno venivano presentate da commercialisti, CAF e contribuenti, vengono corrette alcune date. La Certificazione Unica scadrà il 31 marzo, il pagamento di Irpef, Irap e Ires slittano al 30 giugno, mentre la presentazione del 730 viene spostata al 23 luglio.