L’attività in Parlamento è tutta dedicata alla Legge di Bilancio che va approvata entro fine anno. Da oggi lunedì 21 novembre, la Commissione Bilancio dovrebbe iniziare a valutare ed analizzare gli emendamenti presentati, per definire il testo della Legge da mandare alle Camere per l’approvazione. L’operazione è stata posticipata di qualche giorno, evidentemente per avere più tempo da dedicare alla valutazione delle proposte. Molto attesa intorno alla proposta di rendere il Bollo Auto collegato alla revisione degli autoveicoli a motore, emendamento presentato dal PD che sta facendo molto discutere.

Le novità sulla tassa automobilistica però non si limitano a questa misura che dovrebbe essere parte integrante del Decreto Fiscale pubblicato il 24 ottobre, un DL collegato alla Legge di Bilancio. Dalla Regione Puglia arrivano notizie forse ancora peggiori, con un inasprimento della lotta all’evasione che rischia di far perdere le auto, fisicamente, ai loro proprietari.

La novità che rischia di fermare le auto

Le officine autorizzate ad effettuare la revisione biennale dei veicoli saranno munite di strumenti idonei a controllare la banca dati relativa al Bollo Auto. Il controllo di cui parliamo dovrebbe essere preventivo, cioè da fare prima di iniziare le normali operazioni di revisione del veicolo.

Nel caso in cui, dai controlli, emerga che il proprietario del veicolo non abbia provveduto a pagare il bollo, la revisione non sarà effettuata. Che può significare tutto ciò? Non pagando l’odiata tassa di possesso sulle nostre auto e fino a quando a causa del mancato pagamento, non venga posto il fermo amministrativo del veicolo, di norma le automobili continuavano a circolare lo stesso.

Con la revisione invece la situazione cambierebbe drasticamente per via della possibilità di incappare in un posto di blocco delle forze dell’ordine che, in assenza del bollino della revisione in regola, potrebbero arrivare a sequestrare il libretto di circolazione consentendo al proprietario, con apposita certificazione rilasciata, di raggiungere casa propria e di fermare il veicolo.

L’auto non potrà più essere utilizzata fino a quando il proprietario non risolve la questione bollo. L’intreccio delle norme con il fermo amministrativo invece, complica ancora di più le cose. Infatti, il fermo del veicolo può nascere anche da altri balzelli non pagati che non centrano nulla con l’auto. In questo caso, prima di tornare ad utilizzare la propria auto, facendo la revisione e pagando il bollo che in caso di fermo, non è possibile pagare, bisognerà sanare la posizione debitoria nei confronti del fisco, di qualsiasi importo parliamo.

C’è anche il rischio radiazione

Ma non è questo il peggio, perché sembra tornato in auge un articolo del Codice della Strada, il 96 che prevede per il mancato pagamento di 3 anni consecutivi del bollo, la radiazione del veicolo.

L’articolo è chiaro, nel consentire all'ACI, accertati i 3 anni di evasione, di chiedere al proprietario dell’auto i motivi del mancato pagamento e la messa in regola delle pendenze. Decorsi 30 giorni, senza motivate ed esaustive controdeduzioni, la motorizzazione può dare corso alla radiazione, incaricando le Forze dell’Ordine di recarsi a casa del debitore al ritiro di targhe e libretto di circolazione. In Puglia, la Regione sta dando luogo a questa azione esecutiva, come riportato giorni fa dal quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno".

Solo nella provincia di Brindisi per esempio, sarebbero 14mila le lettere della Regione per evasioni triennali, ma in tutta la Regione i dati parlano di oltre 120mila casi.

La guerra agli evasori del Bollo continua, tanto è vero che Poste Italiane in Puglia ha assunto con contratti a termine nuovi postini per recapitare l’ingente mole di lettere. Sono oltre 100 milioni i soldi che la Regione prevede di incassare, con i critici che pensano che sia una manovra per racimolare i soldi da girare al reddito minimo (di dignità come lo hanno ribattezzato in Puglia) appena lanciato.