La sanatoria Equitalia, la cosiddetta rottamazione delle cartelle o Definizione Agevolata, è realtà. Il Decreto Fiscale è stato convertito in Legge, non prima però che alcuni emendamenti fossero approvati e che quindi cambiassero la misura inizialmente inserita. Novità del 2 dicembre è che sul sito di Equitalia, sono stati pubblicati il nuovo modello di adesione, quello definitivo, e sono state aggiornate anche tutte le date principali del provvedimento. Ecco cosa bisogna fare per aderire alla rottamazione delle cartelle e come adeguarsi alle novità per coloro che avevano già provveduto ad inviare il modello.
Adesso rientrano tutti i debiti
Nel testo iniziale del Decreto Fiscale la rottamazione delle cartelle sembrava fosse possibile solo per i ruoli che i contribuenti avevano ricevuto tra il 2000 ed il 2015. In primo luogo è stata cancellata la definizione di ruolo, perché adesso rientreranno nella sanatoria anche le ingiunzioni di pagamento. Queste ultime sono le richieste di pagamento fatte soprattutto da quei comuni che non utilizzavano Equitalia come soggetto abilitato alla riscossione. Per fare un esempio concreto, le richieste per bollo auto non pagate della Regione Piemonte, per un lungo periodo, non erano fatte tramite Equitalia, ma tramite ingiunzione. Per rendere la sanatoria possibile su quasi tutti i debiti di ciascun contribuente e per renderla meno soggetta alla volontà di aderire degli Enti locali, si è pensato di aprire anche alle ingiunzioni questa possibilità.
Un'ulteriore novità è che rientreranno anche le richieste del 2016, perfino quelle ancora non comunicate ai contribuenti per le quali non sono state emesse ancora le cartelle. Ci penserà Equitalia a comunicare entro febbraio ai contribuenti le nuove richieste, insieme alla proposta di farli rientrare nella sanatoria.
Scadenze e rate
La rottamazione prevede che vengano scalati dagli importi a debito le sanzioni e gli interessi di mora, restando da pagare solo il tributo evaso, gli interessi per ritardata iscrizione e le spese di notifica e riscossione. Il vincolo però è che bisogna pagare tutto massimo in 5 rate (erano 4 prima delle modifiche) ed in poco tempo, entro il 2018.
Anzi, se si sceglie il pagamento in unica soluzione, va fatto entro il 31 luglio 2017. Le rate saranno ripartite in modo particolare, cioè 3 nel 2017 (il 70% del debito) e 2 nel 2018. Le scadenze previste saranno il 31 luglio, il 30 settembre ed il 30 novembre 2017 e poi il 30 aprile e 30 settembre 2018. Sul sito ufficiale di Equitalia, da ieri è presente il modello definitivo, quello corretto alla luce dei cambiamenti avvenuti al provvedimento. Il modello si chiama DA1, cioè Definizione Agevolata 1 e la sua scadenza di presentazione è stata posticipata dal 23 gennaio al 31 marzo prossimo. Anche i tempi di risposta di Equitalia all’istanza cambiano dal 24 aprile al 31 maggio. Sono stati resi pubblici anche gli interessi applicati alla sanatoria, per coloro che sceglieranno le rate. La decorrenza degli interessi sarà dal 1° agosto 2017 al tasso del 4,5% all’anno.