L’anno 2017 sarà quello della chiusura di Equitalia, il tanto odiato concessionario per la riscossione di Tasse, tributi e così via. Lo ha stabilito il Governo, nel Decreto Fiscale. Un articolo dello stesso atto (art. 6 DL 196/2016) offre la rottamazione delle cartelle, una specie di sanatoria per debiti pendenti. Ad oggi, sembra che ci sia già stato un autentico boom di richieste (oltre 100mila) che è destinato a salire nei prossimi due mesi. Ma siamo sicuri che i contribuenti che hanno aderito o si accingono a farlo sono a conoscenza di tutto quello che bisogna sapere circa la sanatoria?

Occhio ad alcuni aspetti

La rottamazione delle cartelle offre al richiedente l’esenzione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora e di dilazione. Restano da pagare le cifre relative al capitale ed agli interessi nel giorno in cui sono stati affidati per la prima volta all’Agente di Riscossione. Vanno pagate anche le spese relative al concessionario, quindi l’aggio (il suo guadagno), i rimborsi e le spese relative al procedimento di notifica e riscossione da parte dell’Agente. La definizione agevolata inoltre, prevede il pagamento in massimo 5 rate e naturalmente, sul totale, in caso di scelta che ricada sul pagamento dilazionato, ci saranno da pagare anche gli interessi.

Come presentare istanza

La domanda va presentata entro la fine di marzo o agli sportelli delle sedi territoriali dei Equitalia o tramite la posta elettronica certificata relativa alla sede locale del Concessionario dove sono caricati i debiti del richiedente. Il 17 gennaio, Equitalia ha emanato un nuovo modello per la rottamazione, che si affiancherà al DA1 che è quello normale per presentare istanza di adesione alla rottamazione.

Si tratta del DA2, il modello che devono presentare quei contribuenti che hanno optato già per il concordato, cioè per il piano del consumatore previsto dalla Legge n°3 del 2012, quella sul Sovraindebitamento. Per chi ha già piani di dilazione aperti con Equitalia, aderendo alla sanatoria si chiede il ricalcolo del residuo dovuto.

Per aderire però bisogna aver pagato entro il 31 marzo le rate di ottobre, novembre e dicembre 2016. Non è necessario quindi essere completamente in regola con le rate pendenti, ma basterà aver saldato le ultime 3 del 2016.

E per i processi pendenti?

Il modello di adesione deve essere compilato indicando il numero di rate con cui si vorrebbe saldare i debiti e soprattutto gli atti che si vogliono rottamare, compresi quelli con azioni giudiziarie aperte e sui quali va obbligatoriamente dichiarato di voler rinunciare. Dal punto di vista della giurisprudenza però, la rinuncia all’azione giudiziaria non preclude la possibilità per il contribuente di cambiare idea prima del definitivo giudizio dell’Organo a cui a presentato ricorso e dal quale ci si aspetta la sentenza.

Il fatto che un Tribunale di Milano ha rinviato una udienza attesa per fine anno, al 20 aprile 2017, la dice lunga sul fatto che anche le camere giudiziarie aspettino la manifestazione di volontà da parte del contribuente se aderire o meno alla rottamazione. Bisogna sapere inoltre che possono essere sanate le cartelle relative ai ruoli trasmessi entro il 31 dicembre 2016 e su questo, Equitalia entro la fine di febbraio comunicherà a tutti i contribuenti quali ruoli tara quelli ancora non comunicati ai contribuenti rientrano tra i rottamabili. Sono coinvolte nella definizione agevolata anche quelle relative a ingiunzioni di pagamento da parte delle Regioni e dei Comuni. Di tutte le imposte oggetto di ingiunzioni di pagamento notificate tra il 2000 e il 2006, gli enti territoriali in questione possono escludere le sanzioni, deliberando entro il 1° febbraio.

Infine, un occhio di riguardo alle scadenze delle 5 rate, perché non pagarle fa immediatamente decadere dai benefici della sanatoria. Le scadenze dovrebbero essere il giorno 15 dei mesi di luglio, settembre e dicembre 2017 ed aprile e settembre 2018.