Il pagamento della rottamazione delle cartelle riguarda la prima rata o, per chi vuole, la liquidazione della somma in un'unica soluzione. Da tener presente che chi ha attivato la procedura di rottamazione ma non rispetta la scadenza perde il beneficio. La maggior parte dei contribuenti che hanno deciso di rateizzare l’importo dovuto ad Equitalia, dovranno rispettare queste scadenze, con il 70% delle somme da corrispondere nel 2017 e il restante 30% da versare nel 2018.

  • 31 luglio 2017 prima rata
  • 30 settembre 2017 seconda rata
  • 30 novembre 2017 terza rata
  • 30 aprile 2018 quarta rata
  • 30 settembre 2018 quinta e ultima rata

le cartelle interessate allo sconto sulle sanzioni sono tutte quelle emesse tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016.

Come pagare

L’agenzia delle entrate ha attivato una serie di servizi online per aiutare i contribuenti nella gestione delle cartelle, il pagamento può avvenire tramite vari canali. Per importi sotto i tremila euro si può pagare allo sportello in banca con il bollettino RAV ricevuto e chi ha attivo con il proprio istituto di credito il servizio di internet banking, può collegarsi al sito della banca e usare la procedura per il pagamento dei bollettini RAV, inserendo il numero del bollettino e l'importo da pagare, non è obbligatoria la causale. Usando la tessera bancomat è anche possibile utilizzare gli sportelli ATM abilitati, mentre presso gli uffici postali la procedura è uguale a quella dello sportello bancario.

Presso i tabaccai e i punti Sisal e Lottomatica si può pagare in contanti fino a 1000 euro o, per chi sceglie di pagare con carta di credito o bancomat, fino a 5 mila euro dai tabaccai e fino a 1500 euro nei punti Sisal e Lottomatica.

Se si vuole utilizzare il sito dell’Agenzia delle entrate, bisogna collegarsi alla sezione pagamenti e inserire il proprio codice fiscale oltre al codice RAV del bollettino e l’importo da pagare, si potrà quindi scegliere tra gli operatori e le modalità che l’Agenzia mette a disposizione, Istituti bancari o Posta, e, per il pagamento: bonifico, carte di credito, debito, prepagate, bollettino, addebito in conto.

Naturalmente la somma può essere corrisposta anche presso gli sportelli dell’Agenzia delle entrate, in questo caso il contribuente può indicare anche il solo codice fiscale senza presentare necessariamente il bollettino, i metodi di pagamento in questo caso sono: contanti fino a 3 mila euro o carta di credito, bancomat e assegni.

Alcune somme posso essere escluse

Tramite il portale ContiTu, disponibile sul sito dell’ente della riscossione, chi lo desidera può decidere di rottamare, entro la scadenza di oggi, ma anche per le prossime rate, solo alcune delle cartelle per cui aveva chiesto la definizione agevolata. I debiti non saldati entro le scadenze dovranno essere comunque pagati, ma non necessariamente entro le scadenze fissate.

Non mancano però i problemi legati alla perdita del lavoro di molti contribuenti che non potranno onorare le rate, e per questo non hanno nemmeno chiesto la “rottamazione”, e di alcuni che probabilmente non rispetteranno la scadenza odierna per carenza di liquidità.

Secondo Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti, sarebbe utile cambiare le leggi, così da permettere a chi ha aderito a misure di ammortizzatori sociali come il reddito di inclusione, di non pagare le tasse arretrate considerato il periodo di crisi economica che perdura ormai da anni.