Le tasse sono un argomento molto sentito nel nostro paese: ritenute giuste da alcuni, odiate da tanti, non è da negare che la tassazione a cui siamo sottoposti è talvolta elevata, specie se confrontata con quella a cui sono sottoposti molti altri paesi europei. Molte famiglie sono state colpite dalla crisi economica e le Tasse non hanno fatto altro che inasprire le condizioni di alcuni. Per molte di queste famiglie le notizie inerenti eventuali tagli sui tributi o possibilità di detrazione fiscale sono qualcosa di significativo, salvo che il beneficio sia reale e non un qualcosa di completamente irrilevante ai fini del miglioramento delle proprie condizioni economiche.
Cosa che purtroppo non sembra riguardare il recente episodio dei tagli per i neoassunti.
Tagli fiscali inefficaci per i neoassunti
La situazione fiscale attualmente in Italia è abbastanza efficace dal punto di vista delle agevolazioni per le fasce deboli. Sembra tuttavia mancare una reale forma di sostegno per una specifica categoria: quella dei giovani. In un'Italia dove il livello di disoccupazione, sebbene sia sceso rispetto al passato, rimane tuttavia piuttosto elevato, specie parlando proprio di quella giovanile, risulta evidente come gli sforzi su cui si deve concentrare il governo debbano risultare in una maggiore agevolazione fiscale per i neolavoratori, mettendo in secondo piano forme di aiuto secondarie e meno incoraggianti al Lavoro come quella del reddito di cittadinanza.
Questo è in sintesi il pensiero del viceministro dell'economia Morando, che spinge ad un maggiore impegno per agevolare i giovani nell'ingresso sul mercato del lavoro.
I benefit dopo due anni spariscono
Attualmente, i tagli prospettati per i neolavoratori si aggirano sul 2% del totale. Una forma di agevolazione fiscale molto ridotta e che di fatto non potrà aiutare concretamente tutti i lavoratori del domani, specie considerando che i benefici spariscono dopo soltanto due anni.
Di fatto, trattasi di agevolazioni che già in partenza partono minime e che in più sono destinate anche a durare per poco tempo. Di fatto, l'invito di Morando a rilanciare un concreto incoraggiamento sugli accessi da parte dei giovani al mercato del lavoro appare come un tentativo di dare all'Italia maggiore opportunità di riduzione della disoccupazione, creando al contempo reale interesse economico e pratico nel mondo del lavoro da parte dei giovani.