Un’Italia insufficiente e forse ancora immatura per affrontare gare decisive come quella di questa sera all’Ankara Sports Hall, cede la semifinale europea alla Serbia che trionfa per 3-1: 22-25, 21-25, 25-21, 20-25 i parziali e si aggiudica il pass per la finale di domani obbligando invece l’Italia a giocarsi quella per la medaglia di bronzo. Niente rivincita quindi della finale mondiale dello scorso ottobre quando l’Italia cedette alle slave solo al tie-break.

Con una Egonu fallosa e imprecisa come poche volte è capitato di vedere, alle “ragazze terribili” di Mazzanti, questa sera meno terribili del solito, è mancata così la bocca da fuoco più pericolosa, troppo concentrata a giocare ogni palla come se fosse un match point.

Bene l’avvio per l’Italia nei primi due set, il che però non evita alla Serbia di rimontare in tutt’e due le occasioni e aggiudicarsi i parziali. Nel terzo set le azzurre cambiano passo riuscendo a prevalere sulle avversarie e riaprendo la gara che però si richiude nel quarto periodo quando va in scena il copione dei primi due set e le slave si aggiudicano la gara volando in finale.

Per la Serbia è sembrato fin troppo facile tenere a bada le azzurre che non sono sembrate mai particolarmente minacciose quanto invece abbastanza prevedibili, riuscendo ad impensierire le avversarie solo nel terzo set, risultato che non ha impedito però alla Serbia di portarsi a casa la gara. Anche l’attesa sfida tra le due opposte Tijana Bošković e Paola Egonu, atlete nel loro ruolo tra le più forti del panorama mondiale, va senza ombra di dubbio alla giocatrice balcanica, la cui precisione e continuità di prestazione sono state nettamente superiori all’altalenante performance dell’opposta italiana.

Troppi errori e un solo set vinto: troppo poco per domare la Serbia

Davide Mazzanti schiera in avvio la formazione tipo: Malinov in regia, Egonu opposto, Sylla e Sorokaite schiacciatrici, Chirichella e Folie centrali e De Gennaro libero. Partono bene le azzurre nel primo set riuscendo a portarsi in vantaggio 14-10, ma la Serbia non si scompone e grazie alla difficoltà di ricezione delle italiane e spingendo forte nei servizi riesce a rimontare e vincere il set 22-25.

Nel secondo set la Serbia tiene l’Italia a distanza di sicurezza impedendole l’allungo, sul 12-16 per le balcaniche, Orro sostituisce Manilov in regia e l’Italia si riporta sotto fino al 20 pari. Poi una serie di errori delle azzurre regala il set alle serbe per 21-25.

Terzo parziale che vede l’Italia rincorrere la Serbia, con le avversarie avanti 11-9 l’Italia riesce a riagguantare il risultato e portarsi in vantaggio 20-18.

Sorokaite riesce a creare problemi in ricezione alle avversarie e questo consente alle italiane di forzare fino a vincere il set 25-21. Al rientro in campo le serbe sembrano voler chiudere la gara immediatamente portandosi in vantaggio 4-7, Mazzanti prova a mescolare le carte gettando nella mischia Fahr per Folie ottenendo come risultato l’aggancio sul 9-9, un ulteriore black-out italiano e anche Nwakalor e Orro sono della partita in sostituzione di Egonu e Malinov, mossa che però non basta a impedire alla serbia di aggiudicarsi gara e set per 20-25.

Per l’Italvolley rosa resta la magra consolazione di potersi giocare la conquista della medaglia di bronzo che le azzurre dovranno contendere alla vincitrice della sfida tra Polonia e Turchia, ben poca cosa rispetto alle aspettative iniziale per la nazionale vice campione del mondo che sembra aver fatto un passo indietro rispetto alla prestazione del mondiale giapponese di solo un anno fa.