Tari, entrato in vigore il rimborso per i cittadini sulla tassa dei rifiuti erroneamente calcolata dal 2014. In particolare, il preposto ministero dell’Economia, ha ufficialmente dato il via alle procedure per chiedere i dovuti rimborsi sulla Tari attraverso una recente circolare pubblicata con la quale stabilisce le regole secondo cui è idoneo e corretto calcolare una volta sola la quota variabile della superficie totale dell’abitazione domestica e delle sue pertinenze.

Rimborsi Tari: la domanda ai Comuni che hanno sbagliato il calcolo della tassa

Gli errori di calcolo della Tari sono stati riscontrati in diversi Comuni italiani dove, moltissime famiglie, si sono viste addebitare cifre erroneamente calcolate. Importanti città come Milano, Roma, Genova e moltissime altri centri minori avrebbero fatto pagare fino all’80% in più di quanto effettivamente dovuto. Sarà possibile recuperare queste somme? Sicuramente il cittadino dovrà armarsi di molta pazienza per verificare, nelle bollette dei suoi pagamenti, i possibili errori di calcolo delle pertinenze addizionate al numero dei componenti del nucleo familiare. Per avere il rimborso dei pagamenti in eccesso, prima di tutto, bisogna inviare, in tempi brevi, al Comune o all’ente che gestisce il servizio, una mail di posta elettronica certificata o una raccomandata di andata e ritorno nella quale si chiede il rimborso entro 30 giorni.

Coloro che non faranno la domanda di ricalcolo della Tari non potranno avere alcun rimborso.

Tari: come capire se è stata calcolata male dal proprio Comune

È bene ricordare agli interessati, prima di tutto, che la tassa sui rifiuti è normalmente composta dall’insieme di due quote, una ‘fissa’ e una ‘variabile’. Per quanto concerne quella fissa essa riguarda, in particolare, i metri quadrati della propria abitazione, la parte variabile invece contiene i parametri dei componenti residenti del nucleo familiare.

Ogni metro quadrato di una abitazione e delle sue relative pertinenze viene calcolato intorno ai 2 euro, mentre ogni componente che vi è residente paga per la Tari in media dai 40 ai 50 euro. L’errore, da parte dei Comuni, è stato proprio commesso sul calcolo delle pertinenze che è stata erroneamente conteggiata su ogni componente, invece di essere calcolata una sola volta per tutto l’immobile.

Per i cittadini desiderosi di capire se rientrano nella casistica di coloro che hanno pagato ingiustamente di più, dovranno attentamente verificare sul bollettino di pagamento le voci Pf (parte fissa) e Pv (parte variabile). Se la parte variabile risulta molto elevata, il rischio di errore è alto da parte dei Comuni. Purtroppo però, non in tutti i bollettini sono indicate, in modo dettagliato, le precise sezioni in merito alle tariffe. In questo caso, il cittadino, dovrà richiedere il dettaglio del calcolo all’amministrazione competente del proprio comune.