I viaggi in Aereo, certamente non il mezzo più economico per spostarsi, sono probabilmente destinati a costare qualcosa in più. Nella Legge di Bilancio 2018, in discussione in questi giorni in Parlamento, è stata introdotta una disposizione che istituisce un nuovo tributo sui passeggeri. Lo scopo dichiarato di questo nuovo balzello è quello di pungolare le sempre più esangui casse dei Comuni, in particolare delle città metropolitane, come Roma e Milano. Tanto più che secondo una recente indagine della Corte dei Conti i bilanci di molte di queste, tra cui proprio Roma, ma anche Napoli, Torino, Palermo e Messina per citare solo alcuni esempi, sarebbero a rischio default.

Come verrà addebitata la nuova tassa

Il nuovo tributo è stato inserito nella Legge di Bilancio attraverso un emendamento proposto dal Capogruppo Pd in Commissione Bilancio del Senato, Giorgio Santini. È stata concepita, in effetti, come un'ulteriore addizionale sulle tasse d'imbarco che, se verrà approvata, come tutte le altre disposizioni della Legge di Bilancio entrerà in vigore dal 1 gennaio 2018.

L'importo addebitato ai passeggeri, inoltre, sarà differente a seconda che si decolli direttamente da un'aeroporto interno alle 14 città metropolitane presenti sul territorio nazionale, o da un'altro aeroporto che si trovi all'interno di una Regione dove è presente una Città Metropolitana. Nel primo caso, l'addizionale addebitata sarà di 2 euro a passeggero, mentre nel secondo caso verrà addebitato solamente 1 euro a passeggero.

Si pensa, inoltre, di applicare la tassa anche ai viaggi per mare. In questo caso la tassa è dovuta dagli operatori di sbarco del porto e dovrebbe ammontare ad 1 euro ma con la possibilità di elevarla fino ai 2 euro. I porti interessati, ovviamente, saranno principalmente quelli situati nel territorio delle Città Metropolitane.

Lo scopo dichiarato di questo nuovo balzello, in accordo anche con l'Anci, l'associazione dei Comuni italiani è quello di garantire risorse aggiuntive per gli investimenti infrastrutturali nei settori nevralgici del territorio del Comune metropolitano e, come accennavamo, per scongiurare un eventuale default dello stesso.

Le reazioni delle associazioni

Sia le associazioni a tutela dei consumatori, ma anche le stesse associazioni di categoria del comparto trasporti aero - marittimo, come IATA, Assoaereo, Assoaeroporti e Ibar, sollecitano il Governo a non far passare questo emendamento il cui peso ricadrebbe completamente sugli utenti finali. Inoltre, a detta delle associazioni di categoria tale ulteriore imposta comporterebbe uno svantaggio competitivo per il comparto a tutto favore del trasporto ferroviario che non presenta un'imposizione simile. Per un viaggio di andata e ritorno ci sarebbe un ricarico fino ad un massimo di 4 euro a passeggero.