L'atac, l'azienda del trasporto pubblico del Comune di Roma sta preparando il nuovo contratto di lavoro per i propri dipendenti con lo scopo dichiarato di evitare, in qualsiasi modo, la procedura fallimentare che acuirebbe solo i problemi senza risolverli. E già cominciano a circolare indiscrezioni sul contenuto di questa bozza di contratto che ha messo in allarme, prima di tutti, i Sindacati.

Infatti, oltre a prevedere dei bonus in denaro per i controllori che, successivamente alla ratifica, faranno più multe agli utenti senza biglietto ed anche l'introduzione di badge aziendali per verificare effettivamente la presenza sul lavoro dei dipendenti, ciò che sta allarmando le rappresentanze sindacali è la previsione di elevare di due ore il carico lavorativo delle maestranze.

Tanto da far già dichiarare irricevibile la proposta di contratto. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di chiarire la vicenda.

Perché la revisione del contratto

Innanzitutto, chiariamo che Atac, per ora, non rischia il fallimento. Infatti, il Tribunale Fallimentare ha aderito alla richiesta della società di trasporti e concesso di predisporre un piano per sanare la situazione utilizzando la procedura concorsuale del Concordato preventivo che prevede la proposta di sanatoria dei debiti dell'azienda in accordo con i propri creditori e con una percentuale dei singoli crediti garantita, di solito nell'ammontare del 40% del valore del credito. Ecco spiegato il motivo principale per cui Atac sta attuando la revisione del contratto di lavoro.

Anche se, per come è maturata la decisione, agli occhi di molti esperti e dei sindacati in particolare, sembra che l'azienda voglia mettere i lavoratori davanti ad una scelta drastica, infatti il piano di Concordato, che poi coincide con il piano industriale dell'azienda, deve essere presentato, per l'approvazione, al Tribunale Fallimentare entro poche settimane.

Cosa prevede la proposta di contratto

Per quanto riguarda le previsioni contrattuali, nello specifico, vi sono diverse novità. Innanzitutto, come dicevamo, si vuole aumentare l'orario di lavoro, in particolare per gli autisti. Infatti, si vorrebbe passare dalle attuali 6 ore e 30 minuti ad un turno di 7 ore e 15 minuti. A questo si aggiunga che viene eliminata l'indennità di 10 euro riconosciuta in precedenza per l'allungamento del turno di lavoro fino al massimo consentito.

Un provvedimento simile è stato preso per i macchinisti della metro A e B e B1 che vedranno alzarsi il loro monte ore a 39 settimanali che dovranno essere raggiunte, in media, durante l'anno per almeno 26 settimane. E senza più contare sulla franchigia prima riconosciuta in caso di guasto o ritardo di altro genere, o anche in caso di assenza dal lavoro. Quindi, giocoforza, si dovrà lavorare più ore per garantire la media.

Il piano di Atac prevede inoltre di dedicare almeno 500 nuove unità di personale al ruolo di controllori per la verifica dei titoli di viaggio. Di questi, 400 saranno spostati dai vari settori amministrativi interni a questo nuovo compito, mentre 100 dovrebbero essere reclutati tramite nuove assunzioni.

A questi verrà riconosciuto un premio su ogni multa elevata pari a 2,5 euro oltre all'indennità di servizio di 7 euro riconosciuta. L'attività di controllo dovrà essere svolta, però, almeno per 4 giorni al mese.

I sindacati non ci stanno

Da parte loro i Sindacati sono sul piede di guerra, in quanto questa piano proposto da Atac somiglia molto a quello del 2015 della gestione Improta. E, proprio in vista dello sciopero generale del 10 novembre, stanno cercando di vedere se è possibile effettuare delle limature e trovare un accordo di compromesso. Comunque, la situazione viene descritta come molto tesa e alcune sigle sindacali minacciano addirittura di creare il caos e paralizzare il traffico cittadino se non verranno accolte le loro istanze. Vedremo cosa accadrà.