Grazie alle lettere spedite ai contribuenti per regolarizzare la loro posizione fiscale, l'Agenzia delle Entrate ha permesso allo Stato di intascare 700 milioni di euro nei primi sei mesi del 2018. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l'aumento è del 250%, considerando i 200 milioni di euro che sono stati raccolti con il medesimo sistema nel 2017.

Si tratta di dati diffusi dall'Agenzia delle Entrate stessa per trarre un bilancio sulla prima metà dell'anno. Dall'analisi effettuata dall'ente, è anche emerso che i rimborsi Iva sono stati più veloci rispetto al 2017.

Lettere di compliance inviate dall'Agenzia delle Entrate

Le lettere di compliance dell'Agenzia delle Entrate sono comunicazioni spedite ai contribuenti che hanno commesso degli errori in sede di dichiarazione dei redditi. Contengono un invito a regolarizzare la propria posizione con le Tasse, correggendo eventuali mancanze derivanti dal modello 730 o dal modello redditi. Questa modalità punta a facilitare gli obblighi tributari spontanei, in modo da ridurre il lavoro dei funzionari, rendendo al contempo il Fisco più vicino ai cittadini. Una lettera di compliance è il primo passo per mettersi in regola, dopodiché scatteranno accertamenti fiscali ed eventuali sanzioni.

Rimborsi Iva più veloci

La strategia di avvicinamento dell'Agenzia delle Entrate ai contribuenti e l'invio di avvisi bonari per mettersi in regola, hanno consentito allo Stato di guadagnare circa 700 milioni di euro.

L'ente, puntando ad una maggiore collaborazione con i cittadini, ha anche provveduto ad erogare più velocemente i rimborsi Iva rispetto a quanto accaduto nel 2017.

Quest'anno, infatti, le pratiche per i rimborsi sono state più veloci del 21% rispetto al passato, pari a 4,6 miliardi di euro nel mese di giugno. Il denaro è stato inviato mediamente in 71 giorni, 19 in meno rispetto allo scorso anno, tenendo in considerazione i dati raccolti dall'Agenzia delle Entrate nello stesso periodo.

Tra gennaio e giugno c'è stata una maggiore efficienza sotto tutti i punti di vista: sono state incassate maggiori somme di denaro, così come sono stati erogati più celermente i rimborsi ai cittadini. Ricordiamo che il periodo della dichiarazione dei redditi è terminato, ma che c'è tempo fino ad ottobre per correggere eventuali errori.

La strategia del "fisco amico", dunque, starebbe funzionando e, rispetto al passato, i contribuenti stanno iniziando a prestare maggiore attenzione agli obblighi fiscali che non vengono imposti con la forza, ma cercando di far capire che pagare le tasse porta un beneficio all'intera collettività.