L'Agenzia delle Entrate ha concluso le fasi preparatorie necessarie a dare attuazione alle disposizioni contenute nel provvedimento n°197357 del 31 agosto 2018. Tale provvedimento attua le disposizioni contenute nell'articolo 11, comma 4, del decreto legge 6 dicembre 2011 n°201. Di conseguenza entra in vigore una nuova procedura di analisi del rischio di evasione che partendo dalle analisi dei rapporti finanziari delle società di capitali e di persone, comprese le movimentazioni del conto corrente come gli accrediti, può arrivare a coinvolgere direttamente le persone fisiche.
I profili più a rischio di controllo
Come specifica il provvedimento n°197357 d'ora in avanti l'Agenzia delle Entrate avrà la possibilità di confrontare le informazioni contenute nella dichiarazione dei redditi di persone fisiche e giuridiche con le informazioni contenute nell'Archivio dei rapporti finanziari, come pure tutti gli altri elementi contenuti nell'Anagrafe tributaria.
Questa informazione aiuta a capire quali potrebbero essere i profili di contribuenti maggiormente a rischio di controllo da parte dell'amministrazione finanziaria. Si tratta, ovviamente, di tutte quelle aziende e privati cittadini che hanno utilizzato il proprio conto corrente con eccessiva disinvoltura e senza indicare l'entità delle somme movimentate in entrata nella propria dichiarazione dei redditi.
Quando scatta la nuova procedura
Dato che i primi soggetti a cui verrà applicata la nuova procedura di analisi del rischio di evasione saranno le società, sia di capitali che di persone, è evidente, come mette in evidenza anche il provvedimento stesso, che i controlli scatteranno sia in caso di incongruenze rilevate nella dichiarazione dei redditi, ma anche che in caso di incongruenze rilevate nelle dichiarazioni Iva.
In particolare a subire i primi controlli saranno tutti quei soggetti le cui dichiarazioni del 2016 hanno evidenziato questo tipo di incongruenze. Successivamente, verranno controllate anche le persone fisiche.
Nello specifico le società le cui movimentazioni hanno evidenziato delle incongruenze vengono segnalate alle direzioni regionali e provinciali dell'Agenzia delle Entrate.
Gli uffici preposti, a questo punto, effettuano ulteriori e più approfonditi controlli i cui risultati vengono sintetizzati in una speciale scheda di feedback, resa disponibile attraverso un apposito applicativo informatico, che viene rinviata alle direzioni regionali e provinciali.
Tale nuova procedura di controllo anti evasione sui conti correnti si inserisce in un più ampio percorso che prevede, progressivamente, l'utilizzo sempre più frequente e massiccio dei dati contenuti nell'Archivio dei rapporti finanziari. Archivio che, fino ad oggi, è stato poco considerato come strumento anti evasione, ma il cui utilizzo è stato fortemente consigliato e caldeggiato anche dalla Corte dei Conti. E questo proprio allo scopo di effettuare delle analisi diversificate in base alle diverse categorie di contribuenti.